Un medico per 80 pazienti: rivolta
Ore di tensione al Pronto soccorso di Cassino, interviene la polizia
di ORESTE DI VITO
Il pronto soccorso dell’ospedale civile di Cassino, in una giornata
festiva come quella di Santo Stefano, è in situazione di emergenza di
fronte alle richieste di soccorso dei cittadini. Il dato che si può
ricavare da una giornata come quella di ieri al pronto soccorso è il
seguente: un solo medico di turno a far fronte alle richieste di circa
ottanta persone che accusano i sintomi più svariati.
Il corridoio del pronto soccorso è abbastanza largo, ma dalle dieci del
mattino è già intasato, i posti a sedere nella sala d’aspetto, sono tutti
occupati. Le persone entrano in numero sempre maggiore: è l’avvisaglia che
sarà una giornata campale. Fuori i posti macchina sono occupati, bisogna
parcheggiare le automobili lungo la strada che costeggia l’ingresso del
pronto soccorso. Alle 11.30 arriva un signore sulla sessantina, perde
molto sangue dal naso, ma l’infermiere attende qualche minuto prima di
farlo passare in visita. Il cartello, affisso all’ingresso, che spiega le
priorità da rispettare per entrare dal medico è chiaro: il colore rosso
indica i pazienti che hanno la precedenza assoluta, quelli in pericolo di
vita. Poi gli altri, quelli cioè che hanno una patologia agli organi
vitali: questi possono attendere quindici minuti. Infine tutti gli
ammalati “minori”, quelli cioè che possono aspettare anche un’ora prima di
essere visitati. Il signore che perdeva sangue dal naso esce con una
medicazione. Si chiama Giuseppe, è un ex operaio Telecom: «Ho iniziato a
perdere molto sangue – spiega ancora scosso - e ho deciso di venire qui
subito, è stato un infermiere a tamponare il flusso di sangue, nella
stanza ci sono quattro infermieri ed un solo medico». Un solo medico,
questo sarà il motivo di discussione fra i presenti nel corridoio in
attesa di essere chiamati. Adesso è il turno di un ragazzo di nove anni,
attendeva da molto; l’ospedale era già stato allertato. Il giovane
finalmente entra: i dolori allo stomaco aumentano, ma il medico rassicura:
«Niente di grave». Una ragazza invece piange, non ce la fa a trattenere le
lacrime, è visibile il suo stato di sofferenza. Il giovane che
l’accompagna bussa più volte, gli dicono di attendere; il medico esce
dalla stanza, ma chiama un altro paziente, a questo punto il giovane alza
la voce ed urla che la sua compagna sta male. Un anziano commenta:
«Dobbiamo morire perché si accorgano di noi». A questo punto il medico,
vista la mala parata, chiama la Polizia. Gli agenti riescono a sedare gli
animi. Uno dei poliziotti dice ai malati di mantenere la calma. Ma le
persone che attendono da ore la calma l’hanno già persa da un pezzo: «Un
medico – gli ribatte una donna – c’è un solo medico di turno oggi in
questo pronto soccorso».
I pazienti arrivano dai comuni limitrofi a Cassino: Ausonia, Pignataro
Interamna, San Vittore. Le tredici sono ormai passate, è la volta di un
anziano: grida, si lamenta. Ma dal corridoio si alza una sola domanda:
«Possibile che c’é un solo medico?».
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