BOTTA e risposta tra il segretario generale della Cgil–Fp,
Davide Della Rosa, e il consigliere regionale di Fi Alfredo Pallone
Motivo del contendere la soddisfazione del
vicecapogruppo per la positiva conclusione della vicenda sull’art. 12 Ccnl
all’Asl, da lui sollecitata, e che stranamente al sindacalista non sta
bene considerato che allarga il discorso all’universo mondo sanitario.
Della Rosa accusa Pallone di essere «distratto su altre questioni» come la
cartolarizzazione di alcuni ospedali per cui «adesso si dovrà pagare
l’affitto»; la carenza di 400 posti tra infermieri, tecnici, ausiliari; il
blocco delle assunzioni al 31.12.2003; la diminuzione dei fondi regionali
per la formazione.
«Potremmo continuare, ma ci fermiamo qui», afferma il sindacalista
concludendo: «Speriamo solo che dalla postazione importante che Pallone
occupa riesca a vedere meglio quello che accade in questa azienda. È
sconveniente guardare solo da una parte e poi pararsi gli occhi quando si
guarda dall’altra. Se la politica deve occuparsi, com’è giusto, di sanità,
almeno lo faccia senza pensare che gli operatori si possano dividere in
figli e figliastri». Immediata e articolata la replica. Il quale si
ritiene «chiamato inopinatamente in causa» in quanto è falso che gli
ospedali siano stati venduti e che si debba perciò pagare l’affitto.
Mentre «è vero» invece che la giunta di centrosinistra ha lasciato un
debito di 7 mila miliardi di vecchie lire e la «sanità al collasso»; per
quanto riguarda la formazione «l’Asl ha subito una condanna dal costo
complessivo di circa 5.000 euro per la "illegittima" esclusione di una
operatrice dal corso per ausiliari»; che la gestione Pugliese «verso cui
non risulta che il sig. Della Rosa abbia mai rivolto critiche» ha fatto
consulenze a iosa «ma non è riuscita neppure a produrre uno "straccio" di
pianta organica»; che «da molti anni i dipendenti, a migliaia, devono
ricorrere ad avvocati di fiducia per vedersi riconosciuti i propri
diritti, sintomo evidente di una "concertazione" improduttiva» e che «ora,
a centinaia, preferiscono pagare ancora gli avvocati e dare vita a
comitati spontanei sui quali ogni buon sindacalista dovrebbe riflettere».
Sull’art. 12 del contratto scaduto, della cui attuazione dopo lo
svolgimento delle selezioni i dipendenti attendono l’emissione delle
relative delibere, l’esponente ciociaro di Fi chiede al sindacalista:
«Perché non dice la posizione che aveva l’allora assessore Cosentino?» e
«sulla cartolarizzazione, avviata ma non conclusa dall’allora assessore
Cosentino per le intervenute elezioni regionali, cosa fece il sig. Della
Rosa?». «Dico che le questioni di equità, come l’art. 12 – afferma il
consigliere segretario Alfredo Pallone – non hanno colori politici, almeno
per noi di Forza Italia, e che da sempre mi batto e continuerà a battermi
per il rispetto e l’applicazione dei diritti dei lavoratori, sicuro che
ciò avrà ricadute positive sull’efficienza del sistema sanitario. Questo a
prescindere dalle coalizioni che governano, in piena sintonia con la
filosofia del presidente Storace che antepone gli interessi della gente a
quelli di parte, anche se ciò può non piacere al sig. Della Rosa, al quale
esprimo la disponibilità al confronto, come verso gli altri sindacati, sui
temi della sanità che non possono essere confinati negli angusti meandri
delle pregiudiziali ideologiche».
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