Cronaca di Frosinone

Mercoledì 3 dicembre 2003
BOTTA e risposta tra il segretario generale della Cgil–Fp, Davide Della Rosa, e il consigliere regionale di Fi Alfredo Pallone

Motivo del contendere la soddisfazione del vicecapogruppo per la positiva conclusione della vicenda sull’art. 12 Ccnl all’Asl, da lui sollecitata, e che stranamente al sindacalista non sta bene considerato che allarga il discorso all’universo mondo sanitario. Della Rosa accusa Pallone di essere «distratto su altre questioni» come la cartolarizzazione di alcuni ospedali per cui «adesso si dovrà pagare l’affitto»; la carenza di 400 posti tra infermieri, tecnici, ausiliari; il blocco delle assunzioni al 31.12.2003; la diminuzione dei fondi regionali per la formazione.
«Potremmo continuare, ma ci fermiamo qui», afferma il sindacalista concludendo: «Speriamo solo che dalla postazione importante che Pallone occupa riesca a vedere meglio quello che accade in questa azienda. È sconveniente guardare solo da una parte e poi pararsi gli occhi quando si guarda dall’altra. Se la politica deve occuparsi, com’è giusto, di sanità, almeno lo faccia senza pensare che gli operatori si possano dividere in figli e figliastri». Immediata e articolata la replica. Il quale si ritiene «chiamato inopinatamente in causa» in quanto è falso che gli ospedali siano stati venduti e che si debba perciò pagare l’affitto. Mentre «è vero» invece che la giunta di centrosinistra ha lasciato un debito di 7 mila miliardi di vecchie lire e la «sanità al collasso»; per quanto riguarda la formazione «l’Asl ha subito una condanna dal costo complessivo di circa 5.000 euro per la "illegittima" esclusione di una operatrice dal corso per ausiliari»; che la gestione Pugliese «verso cui non risulta che il sig. Della Rosa abbia mai rivolto critiche» ha fatto consulenze a iosa «ma non è riuscita neppure a produrre uno "straccio" di pianta organica»; che «da molti anni i dipendenti, a migliaia, devono ricorrere ad avvocati di fiducia per vedersi riconosciuti i propri diritti, sintomo evidente di una "concertazione" improduttiva» e che «ora, a centinaia, preferiscono pagare ancora gli avvocati e dare vita a comitati spontanei sui quali ogni buon sindacalista dovrebbe riflettere».
Sull’art. 12 del contratto scaduto, della cui attuazione dopo lo svolgimento delle selezioni i dipendenti attendono l’emissione delle relative delibere, l’esponente ciociaro di Fi chiede al sindacalista: «Perché non dice la posizione che aveva l’allora assessore Cosentino?» e «sulla cartolarizzazione, avviata ma non conclusa dall’allora assessore Cosentino per le intervenute elezioni regionali, cosa fece il sig. Della Rosa?». «Dico che le questioni di equità, come l’art. 12 – afferma il consigliere segretario Alfredo Pallone – non hanno colori politici, almeno per noi di Forza Italia, e che da sempre mi batto e continuerà a battermi per il rispetto e l’applicazione dei diritti dei lavoratori, sicuro che ciò avrà ricadute positive sull’efficienza del sistema sanitario. Questo a prescindere dalle coalizioni che governano, in piena sintonia con la filosofia del presidente Storace che antepone gli interessi della gente a quelli di parte, anche se ciò può non piacere al sig. Della Rosa, al quale esprimo la disponibilità al confronto, come verso gli altri sindacati, sui temi della sanità che non possono essere confinati negli angusti meandri delle pregiudiziali ideologiche».