LA RICETTA DEL SINDACATO
«La situazione della sanità ciociara è critica - attacca il segretario
regionale Cisl-Fps Luigi Canali - I rimedi più urgenti sono cinque:
aumentare gli specialisti nei laboratori; migliorare l'attrezzatura negli
ospedali; dove è recente, farla funzionare a pieno regime; migliorare il
sistema di prenotazione in rete, ad esempio estendendolo ai Comuni e alle
farmacie; coinvolgere i medici di base per vagliare la fondatezza delle
richieste di ricoveri e di medicinali ed evitare così gli sprechi. L'85%
degli esami danno esito negativo».
A peggiorare la situazione degli utenti ciociari è l'obbligo di pagare un
euro a confezione per acquistare i farmaci con prezzo superiore a 5 euro,
con un massimo di due pezzi prescrivibili a ricetta. Nessun ticket,
invece, sui farmaci generici. Nella maggior parte delle province del
Nord-Est, Emilia Romagna e Toscana, il ticket è stato abolito.
Sotto tiro anche le prestazioni di riabilitazione. «Sono difficili da
ottenere in tempo utile a non creare altri danni e di qualità non sempre
adeguata - denuncia il Tribunale per i diritti del malatoi - Si fa meno
assistenza domiciliare integrata, tanto attraverso la riduzione del numero
di ore di impegno degli operatori impiegati al domicilio che con la
diminuzione del numero di professionisti impegnati». E pensare che la
provincia di Frosinone è quella (eccettuati i Comuni metropolitani) con il
maggior numero di anziani oltre i 75 anni, per una percentuale pari al 5%
della popolazione.
Ma.Cec.
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