Alatri/Il velivolo costretto ad atterrare nel capoluogo. Accuse alla Asl
per la mancanza di illuminazione
Eliporto senza luci, esplode la rabbia
Ritardi nel soccorso di una donna investita da parte
dell’elicottero del 118
di MASSIMO CECI
E' in coma dalle 17.30 dell'ultimo dell'anno. Maria Fontana, 41 anni,
negoziante di calzature a Fiuggi ma originaria di Alatri, vive grazie alle
macchine dell'ospedale "San Filippo Neri" di Roma. È stata investita da un
fuoristrada sulla Prenestina a Fiuggi, mentre attraversava la strada a
piedi. L'ambulanza del 118 ha perso tempo, «forse - attaccano gli
esponenti della maggioranza comunale di Alatri - minuti decisivi». Ha
perso tempo perché non hanno potuto far atterrare l'eliambulanza
sull'eliporto dell'ospedale di Alatri, ancora privo di illuminazione.
Hanno dovuto trasportarla al campo sportivo di Frosinone. Ma sono due anni
che il Comune ha stanziato in bilancio parte della somma per acquistare i
fari: 8 mila euro (ne servono 25 mila). «La Asl non si muove, nemmeno ci
risponde», tuona il sindaco Giuseppe Morini. Che una volta per tutte vuole
chiarezza da tutte le autorità competenti. E intanto il personale
dell'ospedale si coalizza attorno al primo cittadino: «Di notte l'eliporto
è inservibile, è ora che si faccia qualcosa».
«Una donna investita e in gravissime condizioni viene trasferita a Roma in
ritardo, perdendo molti minuti in questi casi preziosi, perché l'eliporto
dell'ospedale di Alatri non è ancora dotato di un impianto di
illuminazione che consenta l'utilizzo dell'eliambulanza nelle ore notturne
e, nel periodo invernale, anche nel tardo pomeriggio. Il caso - ricorda il
consigliere comunale Pasquale Caponera - ha suscitato le sacrosante
proteste dell'utenza dell'ospedale e degli stessi operatori sanitari, che
considerano uno scandalo l'impossibilità di sfruttare appieno l'eliporto,
realizzato nel 1992 grazie alla generosità della famiglia Pietrobono. Di
fronte a tutto ciò la Asl cosa fa? Niente. Ma nel recente passato ha fatto
qualcosa di peggio del niente: ha rifiutato lo stanziamento di 8.000 euro
messo a disposizione dalla nostra amministrazione comunale con un apposito
capitolo di bilancio. Più volte abbiamo sollecitato i vertici della Asl ad
intavolare una discussione sull'argomento partendo proprio da quegli 8.000
euro. Una cifra certo non sufficiente ma che nelle nostre intenzioni
voleva essere il punto di partenza, la base su cui costruire il progetto
per dotare di illuminazione l'eliporto del San Benedetto. E invece niente:
né la Asl né i vertici della Regione Lazio, da cui direttamente dipende
ogni scelta in ambito sanitario, si sono mai degnati di risponderci».
«Anzi, una risposta ce l'hanno data l'11 dicembre scorso - precisa Morini
- Che loro per contratto non possono parlare di questioni sanitarie con
estranei».
«Eppure - insiste Caponera - sempre nel 2003 la Regione Lazio ha stanziato
350 mila euro per la realizzazione, con tanto di illuminazione,
dell'eliporto dell'ospedale di Sora. Una disparità di trattamento che
sinceramente non riusciamo a comprendere. E allora oggi, convinti che la
nostra popolazione non possa essere trattata tanto male e derisa,
rilanciamo con forza alla Asl la nostra proposta di sederci attorno ad un
tavolo, senza pregiudizi di sorta, per riconsiderare la possibilità di
dotare di illuminazione l'eliporto del San Benedetto».