I medici bocciano i controlli della Finanza
L’ordine chiede di rivedere la delibera Asl: «Violazione della privacy
dei pazienti»
di MARCO PAPOLA
Camici bianchi allergici ai controlli oppure paladini della privacy dei
pazienti? Tutela della riservatezza e della deontologia professionale,
risponde l’ordine dei medici della provincia di Frosinone, che ha
”bocciato” la delibera numero 2702 della Asl. Atto che istituisce il
”Protocollo d’intesa relativo ai rapporti di collaborazione tra azienda
sanitaria e comitato provinciale della guardia di finanza in materia di
controllo della spesa sanitaria”.
Tradotto: l’azienda del manager Mirabella affida alle Fiamme Gialle il
compito di scovare eventuali illeciti in materia sanitaria. E i medici
ciociari chiedono di rivedere la delibera. Anche sulla base di un parere
legale firmato dall’ex magistrato di Cassazione (ora avvocato) Gianfranco
Iadecola. L’ex giudice (che si è occupato anche della strage di Bologna)
solleva perplessità in materia di privacy: i pazienti infatti forniscono
ai medici dati strettamente personali. Che finirebbero anche sotto gli
occhi della guardia di finanza. Il consiglio dell’ordine ha spedito quindi
alla direzione aziendale la richiesta di fare marcia indietro, allegando
il parere legale dell’ex toga della suprema corte.
Ma che cosa devono controllare i militari del colonnello Ragozzino? Tutto
ciò che costituisce un’uscita per le casse statali. Previsti monitoraggi
sugli elenchi delle case di cura convenzionate, degli esentati dal ticket,
delle prescrizioni per la zootecnia. Ma anche il controllo su tabulati che
riportano i dati di ogni medico, i farmaci prescritti, le quantità, la
casa farmaceutica produttrice.
Un ”grande fratello” che vaglia tutta l’attività sanitaria. E mentre il
presidente dell’ordine sceglie la linea del silenzio, il manager della Asl
Carlo Mirabella parla di «un momento di buona amministrazione. Solo questo
l’intento dell’azienda sanitaria». Ma, da medico, aggiunge: «Posso
immaginare che i colleghi non vogliano sentirsi ”indagati”, non intendano
subire una sorta di processo alle intenzioni. Ma posso anche aggiungere
che la nostra decisione è stata presa in assoluta buona fede. Di più non
aggiungo, anche perché non ho ancora esaminato il parere dell’avvocato
incaricato dall’ordine». Neanche un accenno, da parte del manager, alla
possibilità di fare marcia indietro.
Fino al 31 dicembre, data di scadenza del protocollo d’intesa, sarà la
guardia di finanza a sorvegliare le casse della sanità ciociara.