Cronaca di Frosinone

Domenica 4 gennaio 2004

Troppe le ombre nel settore sanità
Intervista a Ricci della Fps Cisl

LA sanità continua ad essere una delle situazioni di maggiore allarme per i cittadini. Il nostro sistema sanitario provinciale lascia a desiderare, le insufficienze sono sotto gli occhi di tutti e non pare che il cambio della guardia al vertice dell’Azienda sanitaria Locale stia mantenendo fede alle promesse della vigilia e comunque abbia prodotto il salto di qualità che in tanti speravano. Perché le innovazioni e i cambiamenti annunciati dalla dirigenza sanitaria tardano ad arrivare e, soprattutto, non si vedono segni apprezzabili di svolta nel miglioramento e diffusione delle prestazioni ai cittadini. Di questo e di altro parliamo con Angelo Ricci, segretario generale della Fps Cisl di Frosinone, il quale, peraltro, vanta una notevole esperienza e conoscenza maturate nel campo della sanità.
Ricci è cambiato qualcosa con l’avvento di un manager ciociaro alla guida della sanità locale?
«Sinceramente non mi sembra. C’è notevole impegno, questo si, da parte del Dottor Mirabella e dei suoi più stretti collaboratori, ma risultati tangibili ancora non se ne vedono. Ci è stata chiesta collaborazione, l’abbiamo data perché è nostro preciso dovere migliorare l’efficienza e l’efficacia del sistema sanità, ma anche sul metodo, sulla politica della concertazione i nuovi manager lasciano a desiderare».
Puo essere più preciso?
«Certamente. Alla vigilia delle festività natalizie è stata adottata una deliberazione per un corso di formazione per disabili da inserire successivamente in pianta organica senza che il sindacato sia stato consultato e/o informato. Sia chiaro che condividiamo la scelta, ma essere stati esclusi dalla discussione non fa altro che rendere ancora più difficoltoso il rapporto tra le parti e tutto ciò contrasta altresì palesemente con le dichiarazioni del Dottor Mirabella all’atto del suo insediamento».
Ci sono altri punti sui quali la dirigenza stenta?
«Uno riguarda la definizione del confronto circa l’applicazione dell’articolo 12 del contratto collettivo nazionale di lavoro al personale. Una questione annosa, che altre realtà sanitarie hanno già risolto, che non si riesce a chiudere. Abbiamo in programma un nuovo incontro con la dirigenza Asl il prossimo sette gennaio che deve mettere la parola fine ad una vicenda che si sta protraendo da troppo tempo mettendo a dura prova il senso di responsabilità del personale. La nostra politica è stata sempre che ai doveri debbano corrispondere i diritti».
E sulla recente convenzione tra la Asl e la Guardia della Finanza hai qualcosa da dire?
«Più che dire ribadire. Lo ha detto a chiare note il nostro segretario regionale Luigi Canali al nostro ultimo consiglio generale, con la convenzione la Asl rinuncia a svolgere proprio compiti istituzionali, ammettendo, di fatto, di non avere la volontà o di essere incapace in materia di controlli sulla spesa sanitaria a fare il proprio dovere. Come Cisl chiediamo l’annullamento della convenzione».
Insomma Ricci è tutto da rifare?
«Tutto no, ma c’è molto da lavorare per migliorare il sistema sanità locale e soddisfare le giuste aspettative dei cittadini e del personale. Noi siamo pronti a fare la nostra parte ma non basta. Per vincere la sfida bisogna essere in due».

A.G.