Ciociaria Oggi

Alatri

Domenica 6 febbraio 2004

Ieri mattina altre proteste
Senza tregua il "tormentone" delle file al Cup

ALATRI - Un'altra mattinata di passione per gli utenti davanti agli sportelli del Cup dell'ospedale "San Benedetto". File, proteste e tanta tanta attesa, che spesso pregiudicano all'utenza la possibilità di compiere analisi ed accertamenti. Emblematica, e anche quotidiana purtroppo, la storia di una anziana che, dopo aver preso il famoso numeretto,  visto l'orario tardo si è recata di corsa a fare una lastra. Tornata allo sportello per pagare l'impegnativa, si è vista superare da due persone. "Ho dovuto rifare la fila - ci ha confidato ansimante - perdendo un'altra ora e mezza, certo che anche tra gli utenti sembra di essere in uno contro tutti, nessuno che ti tende una mano". Insomma, oltre ai problemi canonici, anche una solidarietà zero tra gli utenti. Ma le proteste riguardano anche il servizio stesso, ritenuto troppo lento. La presenza di due terminali forse comincia ad. essere riduttiva dinanzi ad una utenza che copre un territorio di svariati Comuni. "Sarebbe il caso di aumentarne il numero - ci ha riferito un signore esasperato -non si può più permettere di perdere una intera mattinata per pagare una impegnativa, che poi è la porta d'ingresso per fare analisi ed altro. E che dire delle tante persone anziane che vengono da fuori, e che sono vincolate anche agli orari di mezzi pubblici. Che soffrono di questa situazione in maniera ancora più forte". Infine una battuta polemica da parte di un altro gruppo di cittadini. "E' giusta la pausa caffè - ci hanno affermato - perché la fanno tutti, inutile fare
sterile moralismo, però sarebbe opportuno che l'uscita dagli uffici, e in questo caso li comprendiamo tutti, Cup incluso ovviamente, avvenga quantomeno in momenti di scarso afflusso degli utenti. La fila la facciamo alla fine, seppur arrabbiandoci, ma attendere tanto tempo anche per il rientro dalla lunga pausa della colazione, sinceramente ci sembra ingiusto. Serve maggiore collaborazione".

Massimiliano Pistilli