Cassino/La Quercia lancia l’allarme: «Il “De Bosis” sta affondando,
troppi tagli al personale e ai posti letto»
di DOMENICO TORTOLANO
«Il DEA (Dipartimento di emergenza e accettazione) sta per essere
smantellato mentre sembra tramontare l'idea di creare un moderno polo
ospedaliero Cassino-Pontecorvo capace di assicurare ai cittadini una
adeguata assistenza sanitaria». A lanciare strali contro l'Asl di
Frosinone e contro la politica sanitaria del governo regionale di
centrodestra è il coordinatore del collegio elettorale Cassino-Pontecorvo
dei Ds, Giuseppe Moretti, ex vice sindaco di Cassino. «C'è una precisa
volontà politica - spiega - di affossare il sistema sanitario pubblico del
cassinate ridimensionando le funzioni delle strutture esistenti». E i
segnali ci sono. Infatti da diversi giorni il reparto analisi
dell'ospedale di Cassino è rimasto senza 5 tecnici di laboratorio per la
scadenza del contratto che non è stato rinnovato. E così i tecnici in
servizio sono costretti a fare turni massacranti dopo la soppressione di
quello notturno. «Tutti si aspettavano - continua Moretti - che l'atto
aziendale proposto dai vertici dell'Asl definisse strategie e programmi in
merito all'organizzazione dell'assistenza sanitaria locale ed alle risorse
finanziarie ed umane per renderla funzionale ed invece niente di tutto
questo». E l'ospedale di Cassino avverte la crisi gestionale per la
riduzione negli anni del personale e dei posti letto. Infatti gli
infermieri sono passati da 194 unità del 2000 a 154 nel 2003 (40 in meno)
mentre gli ausiliari sono scesi da 99 a 77 (26 in meno). Il personale
ospedaliero nel 2000 era di 473 unità mentre ora è di 463.
«In questo triennio - osserva l'esponente diessino - il centrodestra è
stato attento a disporre assunzioni di figure professionali secondarie a
discapito di quelle qualificate e necessarie per assicurare agli utenti un
servizio sanitario rispondente alle esigenze dei pazienti».
I posti letto sono passati da 214 del 2000 agli attuali 169 (45 in meno)
mentre quelli di Pontecorvo sono scesi da 191 a 116 (75 in meno). «Secondo
la programmazione regionale - avverte Moretti - sono previsti 4 posti
letto per 1000 abitanti, il territorio del cassinate presenta un deficit
di 240 posti letto e non è poco. La consegna del nuovo ospedale di Cassino
è in forte ritardo e né sono iniziate le procedure di appalto per arredi e
attrezzature. Tutto questo mentre non si acquistano nuove tecnologie e non
si fanno interventi manutentivi. E poi le liste per gli interventi
chirurgici sono sempre lunghe. Per effettuare queste operazioni i primari
delle varie divisioni devono fare la fila perchè c’è a disposizione una
sola sala operatoria. Il progetto, finanziato anni fa con un milione e 250
mila euro, per realizzare tre nuove sale per gli interventi è rimasto
inattuato nel cassetto della direzione Asl».
E Moretti accusa ancora il Polo: «Cassino, che aspira ad assumere un ruolo
guida del territorio, non deve più tollerare che il centrodestra porti
allo sfascio il sistema sanitario locale e né si può giustificare con il
mancato decentramento, la seconda Asl di Cassino. Le risorse finanziarie
devono essere destinate a potenziare il servizio sanitario pubblico che
invece troppo spesso vengono sperperate per finanziare operatori privati».