Quando lo straordinario non c’è
Denuncia Fps-Cisl: pochi infermieri all’ospedale di
Sora e al 118 di Cassino
«CATTIVA gestione del personale dell’Azienda Usl ed in particolar modo di
quello infermieristico, nonostante le congrue unità assunte negli ultimi
tempi di cui non ci è ancora nota la loro destinazione».
Ci va giù pesante il segretario generale della Fps-CISL, Angelo Ricci, che
in una nota inviata al direttore generale Mirabella e ai direttori
sanitario Spaziani e amministrativo Terlizzo minaccia anche il ricorso
all’autorità prefettizia al fine di tutelare «gli interessi dei
lavoratori». Quali sono questi lavoratori e perché la Cisl reagisce così
vivacemente? Diamo la parola a Ricci. «Attualmente, la carenza più nota si
evidenzia al reparto di ortopedia del presidio ospedaliero di Sora, dove
vi opera una sola unità infermieristica a turno e non riesce a soddisfare
né la minima assistenza al reparto e né ai ricoveri urgenti. Inoltre detto
personale deve sopperire alla continua sostituzione per malattia dei
colleghi non potendo, fra l’altro, usufruire né del riposo settimanale e
né poter programmare e godere delle dovute ferie». Altra disfuzione
denunciata dal segretario generale della Fps-CISL riguarda il pronto
soccorso e l’Unità operativa 118 del Polo D di Cassino. «Nonostante la
carenza di personale infermieristico, i lavoratori sono costretti a
prestare la propria opera di concerto con altri operatori professionali in
orario di lavoro straordinario che non gli viene retribuito in maniera
adeguata».
«Questa organizzazione sindacale stigmatizza il comportamento dell’Azienda
Usl – sbotta Angelo Ricci – in quanto gli operatori sono costretti ad
osservare turni impartiti dalla stessa, che per operare altri risparmi ha
emanato una circolare "Telenovela con i cosiddetti paletti". In osservanza
di ciò i dipendenti devono assolvere ai compiti imposti per turno
ordinario e straordinario, data la responsabilità che offrono le citate
Unità operative senza poter inoltre usufruire delle prerogative sindacali
sancite dai contratti, trattandosi di strutture di emergenza»
Tuttavia il sindacato fa sapere ai dirigenti dell’Asl che esonera detto
personale da responsabilità che «ne dovessero derivare dal continuo ed
eccessivo carico di lavoro fin quando l’Azienda non provvederà ad
integrare le unità occorrenti». «Per quanto attiene invece le
problematiche inerenti il personale del Polo D – conclude il segretario
generale della Fps-CISL – questa organizzazione chiede che allo stesso gli
vengano sollecitamente conteggiate e retribuite le differenze economiche
di lavoro straordinario a far data da circa un anno. Nel caso in cui le
SS. LL. continuassero a negare tali spettanze nonché l’integrazione
necessaria di personale, la scrivente si vedrà costretta, suo malgrado, a
ricorrere a forme più efficaci, non escluso il ricorso all’autorità
prefettizia a tutela degli interessi di detti lavoratori».
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