La donna, dopo essere stata in coma per un mese, si è risvegliata ma ha
perso l’uso della parola
Operata alla testa, resta muta
Disavventura di una pensionata di Alatri ricoverata a Roma
È stata operata al cervello ma durante l'intervento l'aorta si è
lesionata. La degenza, che sarebbe dovuta essere breve, si è trasformata
in coma. Per un mese. Ora la donna si è svegliata, è vigile, ma non riesce
più a parlare. I familiari si sono rivolti all'avvocato per valutare se
l'operazione è andata come doveva.
A 65 anni, nel suo appartamento di Alatri, ha passato sei anni d'inferno e
ora nessuno sa se tornerà a comunicare con i suoi familiari e se potrà più
badare a se stessa. Circa sei anni fa comincia ad accusare problemi fisici
di cui non aveva mai sofferto. Perdita di memoria, difficoltà
nell'articolazione del linguaggio, difficoltà respiratorie, forte
diminuzione dell'olfatto e riduzione della capacità di riconoscere i
sapori. Marito e figli decidono di farla visitare da un centro
specializzato della capitale e gli esami clinici danno il verdetto: i
medici riscontrano un'escrescenza in un lato del cervello che sarebbe la
causa dei problemi accusati dalla pensionata.
La donna viene operata una prima volta a Roma: i medici le puliscono la
parte, ma l'escrescenza risalta fuori e, dopo un paio di anni, è costretta
a farsi operare di nuovo. Un'operazione difficile, perché l'escrescenza
viene localizzata con difficoltà dalla risonanza magnetica. Ed è situata
in una zona del cervello che non è operabile attraverso la scatola
cranica. I medici decidono di provare l'intervento attraverso una narice.
L'operazione sembra riuscita anche questa volta, la pensionata per un po'
non accusa più le difficoltà che l'avevano tormentata negli anni
precedenti. Ma poi il male si rifà vivo e, a gennaio di quest'anno, i
medici della capitale decidono di operarla per la terza volta. La donna
presagisce che qualcosa andrà male. "Hanno escogitato una nuova tecnica -
racconta ai parenti - ma io ho paura, non mi sento tranquilla.
Utilizzeranno una sonda che passerà attraverso la narice per localizzare
con esattezza il punto da operare".
Seguono lunghi mesi in attesa del ricovero e finalmente, a luglio, la
chiamata. La donna viene ricoverata per essere sottoposta all'operazione
ma sotto i ferri qualcosa va storto. L'aorta che rifornisce di sangue il
cervello si lesiona. I medici intubano la paziente, la tengono per giorni
sotto sedativi. Un coma farmaceutico che però si trasforma in coma
effettivo. Fino a pochi giorni fa, quando, improvvisamente, si sveglia. "È
vigile ma non parla, cerca di comunicare con gli occhi", racconta un
familiare.
Ora i parenti si sono rivolti ad un avvocato per valutare se sussistano
responsabilità dell'equipe medica. Attendono l'acquisizione della cartella
clinica, ma intanto i medici li hanno rassicurati: "Dal punto di vista
neurologico l'operazione è perfettamente riuscita".
Ma. Ce.