Si lamentano anche i pazienti: nel vassoio di pranzo e cena manca l’acqua
da bere, bisogna acquistarla
Ospedali, rivolta contro pasti e mensa
I dipendenti: trattamenti diversi tra le diverse strutture Asl della
provincia
di GIAMPAOLO RUSSO
Il caro caffè negli ospedali della provincia di Frosinone? Sciocchezze
rispetto all'ingiustizia che si perpetra in maniera continua da anni nel
servizio mensa. Alcuni dipendenti della Asl locale infatti sono stufi di
essere trattati in maniera differente rispetto ai loro colleghi. Tutti i
dipendenti della Asl usufruiscono del buono mensa pari a 5,16 euro per
ogni rientro pomeridiano ma solo agli ospedali di Sora ed Alatri c'è un
servizio mensa interno con menù a scelta ed un costo di 1,03 euro per
l'ospedale San Benedetto ed 1,60 per il Santissima Trinità. «Il personale
di quegli ospedali - dichiara un dipendente di Frosinone che vuole
conservare l'anonimato - usufruiscono ugualmente dei buoni pasto di 5,16
euro mentre in tutti gli altri ospedali della provincia non hanno il
servizio mensa interno: ciò significa che c'è una grave differenza di
trattamento economico tra i dipendenti ed un'ingiustizia che va avanti da
anni». A Frosinone, in particolare, sembra che qualche anno fa il servizio
stesse partendo, poi non se ne fece più nulla: «Già 12 anni fa - continua
il dipendente - con la gestione Valle venne inaugurato un servizio mensa
con tanto di acquisto di attrezzature (si spesero oltre 300mila euro) per
allestire una sala mai entrata in funzione con banchi, frigoriferi, forni.
Che fine hanno fatto queste attrezzature?». Il manager della Asl, Carlo
Mirabella risponde: «E' vero che i servizi mensa non sono previsti in
tutti gli ospedali ma ci sono i buoni pasto che sostituiscono tale
servizio. Le differenze economiche mi sembrano minime. Per quanto concerne
la situazione di Frosinone posso solo dire che nel nuovo ospedale che si
realizzerà (a fine settembre dovrebbero iniziare i lavori, ndr) sarà
prevista anche la mensa. Del resto all'azienda conviene avere una mensa
interna piuttosto che dare i buoni pasto anche perché i costi si
ridurrebbero».
E sempre a proposito di pasti all'"Umberto I" alcuni malati denunciano:
«Sono stato tre mesi ricoverato all'ospedale - dichiara un paziente - e
quando ci portavano le pietanze nessuno ci ha mai dato l'acqua. Siamo
stati costretti a comprarla al bar. E' possibile che nella gara di appalto
e di concessione di tale servizio non sia prevista anche una piccola
bottiglietta di acqua? Il problema è che se le visite dei parenti non sono
frequenti ed una persona è allettata occorre chiamare l'infermiere anche
per avere uno sorso d'acqua». «Nessuno si è mai lamentato di questo
aspetto - conclude Mirabella - e non mi sembra possibile un fatto del
genere». Eppure è proprio così: se negli ospedali di Roma a fianco del
primo piatto e del secondo c'è anche una bottiglietta di acqua in quelli
ciociari tale servizio sembra un'utopia.