Nuovi dirigenti le nomine contestate dai
sindacati
di SILVANO CIOCIA
CON la scelta di otto direttori di dipartimento e dieci
capi responsabili dei vari settori sanitari e amministrativi della Ausl il
manager Carlo Mirabella ha completato il quadro delle nomine conseguenti
all’applicazione dell’atto aziendale, che dà di fatto un nuova
regolamentazione alla gestione della sanità provinciale, puntando in
primis – per quanto almeno afferma lo stesso manager – alla funzionalità
dell’ente, e (non in secondo luogo) al risparmio economico conseguente
alla riduzione dei dipartimenti.
Le nomine, però, non sono andate giù alle componenti sindacali, in special
modo alla Cgil, che, nella circostanza, ha contestato la procedura,
asserendo che «le recenti nomine volute dal direttore generale della Asl
rispecchiano la solita lottizzazione». Talune, inoltre, potrebbero essere
anche momentanee essendo gli incaricati ad un passo dalla pensione, per
cui successivamente si dovrà nuovamente mettere mano agli incarichi. I
sindacati però sono all’erta in quanto su queste nuove nomine vogliono
vederci chiaro consultando prima di approfondire bene le mosse da fare i
motivi alla base di queste nomine atteso che il manager Carlo Mirabella ha
affermato che le stesse sono state fatte nel rispetto della
professionalità dei criteri personali doti umane e progetti presentati.
Sta di fatto che queste scelte stanno determinando scontenti e mugugni
anche tra lo stesso personale dipendente, con alcuni che parlano di
«nomine illogiche» di dirigenti in luogo di altri, con gli stessi e forse
maggiori requisiti. Insomma un riassetto dirigenziale destinato a fare
tanto rumore.
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