NEL CAPOLUOGO
Sanità, corteo di protesta sotto la direzione Asl
In duecento alla manifestazione. I sindacati: «Mancano farmaci, personale,
formazione»
di GIANPAOLO RUSSO
Sanità: scatta l'ora delle proteste. Ieri mattina i sindacati della Cgil,
Cisl e Uil alla presenza di oltre 200 manifestanti hanno protestato sotto
la direzione generale della Asl di Frosinone contro le disfunzioni e i
disservizi della sanità locale.
Intorno alle 12 il corteo composto anche da lavoratori, cittadini e
dipendenti Asl si è snodato all'interno della cittadella sanitaria per
concludersi proprio sotto i locali della direzione sanitaria. Presenti i
tre segretari provinciali della funzione pubblica, Davide Della Rosa (Cgil),
Angelo Ricci (Cisl) Alberto Matassa (Uil).
«Con questa azione - ha spiegato Della Rosa - vogliamo denunciare il grave
stato di degrado in cui è caduta l'azienda sanitaria locale. Mancano
addirittura i beni primari come i farmaci, poi c’è la carenza cronica del
personale (in certi reparti c'è un solo infermiere per turno), una
completa assenza di corsi di formazione seppur previsti per legge. Per non
parlare poi della mancata applicazione degli avanzamenti salariali e del
mancato riconoscimento delle funzioni che esercitano gli stessi dipendenti
negando di fatto la tutela dei lavoratori». Presente alla manifestazione
anche il consigliere regionale di Rifondazione Comunista e membro della
commissione regionale della sanità, Romolo Rea.
«La situazione sanitaria locale - spiega - è un vero disastro. Un dato
fotografa bene la situazione: ci sono oltre 1.200 contenziosi in atto
promossi dai lavoratori contro l'azienda, segno evidente del muro che
divide i vertici con gli operatori dell'azienda stessa. Il manager
Mirabella non non ha risolto i problemi della sanità, che si sono
ulteriormente aggravati. Ciò dipende anche dalla politica regionale che
sta scientificamente smantellando le strutture pubbliche. Liste di attesa
infinite, reparti che vengono chiusi, blocco delle piante organiche,
nessun investimento sull'edilizia nonostante la presenza di fondi. Insomma
abbiamo toccato il fondo».