Sei gonfaloni sfilano insieme a Ceccano: «Ospedale
dimenticato, uniti contro la Asl»
di CLEMENTE RINALDI
Vogliono che il "Santa Maria della Pietà" aumenti i posti letto e le
prestazioni. Reclamano più servizi per un comprensorio bistrattato dal
punto di vista sanitario. Ecco perché questa mattina capeggeranno il
corteo organizzato per protestare nei confronti di Asl e Regione.
I sindaci di Ceccano (Antonio Ciotoli), Amaseno (Giannantonio Boni),
Castro dei Volsci (Antonio Borsa), Giuliano di Roma (Aldo Antonetti),
Vallecorsa (Tarcisio Tullio) e Villa Santo Stefano (Enrica Iorio) hanno
deciso di fare sul serio, unendo i loro sforzi per una battaglia comune.
Basta, quindi, con azioni estemporanee e slegate, via libera invece ad un
coordinamento territoriale che tuteli le esigenze di una popolazione di
quarantamila abitanti. Ceccano, in qualità di centro più grande e sede
dell'ospedale, funge da "capofila". E proprio lungo le strade della città
bagnata dal Sacco si snoderà oggi la manifestazione denominata "La sanità
pubblica è un diritto: difendiamolo".
Nei giorni scorsi gli amministratori avevano già avuto degli incontri per
preparare l'evento. Ora un manifesto affisso in tutto il circondario
annuncia i particolari dell'iniziativa. Dunque il corteo, con in testa i
Gonfaloni comunali, muoverà alle 10 da piazzale Bachelet (zona ex pretura)
per arrivare sotto le finestre del nosocomio di via Borgata.
Quali le richieste? L'attivazione del Pronto Soccorso (attualmente
funziona un punto di Primo Soccorso), il potenziamento della struttura
(restaurata con una spesa di oltre 15 miliardi delle vecchie lire ma quasi
del tutto "deserta"), insomma la valorizzazione della sanità
comprensoriale. In effetti il "Santa Maria" vive una situazione
paradossale: per le degenze vere e proprie c'è appena il reparto di
Medicina (19 posti letto), mentre le camere operatorie sono aperte solo
per il "Day Surgery", cioè i piccoli interventi chirurgici che non
necessitano di ricovero.