Cronaca di Frosinone

Sabato 13 novembre 2004

Presidente è proprio il tempo di osare di più

di FRANCESCO PUGLISI

FROSINONE - Servizi vicini al collasso, deficit economico enorme, dipendenti insoddisfatti del management (e persino dei sindacati), utenti sempre più delusi della qualità delle prestazioni sanitarie, sindacati in piazza. Eppoi, ancora, strutture edilizie fatiscenti, attrezzature che segnano il passo. Quanto basta per indurre un po’ tutti ad occuparsi di questo «malato grave», (incurabile?) che è la Sanità ciociara. Una sanità che sembra abbandonata a se stessa da quanti ancora stentano a rendersi conto della grave crisi funzionale e gestionale in cui è precipitata. Quando servizi, quali la riabilitazione e la cardiologia, una volta vanto della struttura, sono in enormi difficoltà, oppure quando decine di infermieri, assunti per potenziare i servizi di ospedali (Frosinone, Ceccano, Anagni, ecc ecc...) non operano in corsia ma sono nei distretti adibiti in attività per lo più impiegatizie, con gli «anziani» lasciati ai compiti più gravosi o ancora quando non funziona il riscaldamento negli edifici, scarseggiano i medicinali, non si pagano molti fornitori e si parla di difficoltà persino nel pagamento delle tredicesime, si è purtroppo, vicini al collasso. E se in tutto questo c’è chi pensa più a cambiare look al proprio ufficio (numerose volte in pochi anni), insensibile persino alle migliaia di cause dei dipendenti (tra cui molti medici e dirigenti), è ormai tempo di sperare che qualcuno intervenga con energia e tempestività. A nessuno potrà sfuggire che negli ultimi quattro anni il management è cambiato spesso lasciando però invariata una sola presenza, così come a nessuno sfuggirà che spesso (forse tuttora) nei vertici aziendali il dialogo e lo spirito di corpo sono mancati. La Asl di Frosinone, nella quale il centrodestra (e in esso An) ha investito molto non raccogliendo altrettanto, ha bisogno di uno shock virtuoso per evitare che la situazione precipiti ulteriormente in danno di migliaia di utenti e lavoratori. Il primo Storace, quello del 2000-2001, non esiterebbe ad intervenire per tentare un rilancio, disperato ma possibile, della sanità ciociara anche da qui alle elezioni regionali. In tanti potrebbero comprendere ed apprezzare.
Ci pensi Presidente, il primo Storace oserebbe di più.