Cronaca di Frosinone

Sabato 7 maggio 2005
SANITA' Sulla maxi-vertenza per la mensa negata ai dipendenti Asl
Nominati dal giudice i periti
 

SEMBRA proprio che la maxi-vertenza avviata agli inizi del 2000 tramite il proprio legale di fiducia avv. Ambrogio Moriconi
da oltre 1000 dipendenti dell’Asl per non aver fruito negli anni 1995-2000 del servizio mensa o dei buoni pasto abbia imboccato una fase che potrebbe portare presto ad avere il pronunciamento finale. Nei giorni scorsi, infatti, i giudici Usi e Marini hanno nominato due consulenti d’ufficio, Fabrizio Gangeri e Cinzia Pizzutelli, con il compito di redigere perizie circa le perizie accumulate in quegli anni dai ricorrenti. In particolare i giudici hanno concesso ai Ctu centottanta giorni di tempo, fissando le successive udienze per il 7-12-05 e 17-1-06, per ottemperare al seguente incarico: "Dica il Ctu in base alla documentazione in atti ed a quella che vorrà acquisire quante presenze ha accumulato ciascuno dei ricorrenti nel periodo successivo al 30-6-98 precisando per ciascuno di essi e per ciascuna giornata lavorativa quando si sono verificate le condizioni di cui agli art. 2 e 3 deI Regolamento per la mensa predisposto dalla Asl di Frosinone. Il Ctu dovrà indicare per ciascuna giornata lavorativa orario di entrata, orario di uscita e orario complessivo effettuato". In sostanza, trattandosi di una causa nata per ottenere il risarcimento del danno subito per non aver fruito della mensa, si può ritenere che il giudizio, entrato nella fase di conteggio delle presenze (e degli importi), abbia superato ormai quella dell’accertamento del diritto al risarcimento. Cioè, il dipendente, in funzione dell’orario svolto, dovrebbe vedersi riconosciuto il risarcimento equivalente al buono pasto in vigenza. Non è escluso che i giudici possano allargare il quesito anche al periodo che va dal 1995 al 1998 qualora la Corte Costituzionale investita del caso ritenga anche per quel periodo competente il giudice ordinario e non il Tar. Insomma, all’inizio del 2006, dopo sei anni di attesa, i ricorrenti potrebbero ottenere il tanto atteso risarcimento. A meno che il nuovo management, invertendo la tendenza al conflitto interno, non opti per una celere e positiva transazione.

F. di M.