Marrazzo promette una sanità simbolo di buon
governo
Ieri pomeriggio visita all’Unità operativa di
ematologia dell’ospedale. L’appello di Zotti agli operatori per «fare
squadra»
«LA sanità deve essere il simbolo del buon governo di questa giunta
regionale». Una promessa molto impegnativa questa, asserita ieri
pomeriggio nell’atrio dell’ospedale del capoluogo dopo avere visitato
l’Unità operativa di ematologia (inaugurata il 6 ottobre) dal presidente
del Lazio, Piero Marrazzo (nella foto con il direttore generale dell’Asl
Zotti, l’assessore regionale De Angelis, il sindaco Marzi e il presidente
della Provincia Scalia), di ritorno dallo stabilimento Fiat di Piedimonte
San Germano. «Non abbiamo ereditato una buona sanità – ha aggiunto
Marrazzo – ma non amo guardare al passato. Vogliamo prenderci cura del
cittadino e per questo abbiamo creato una squadra di governo. Anche in
questo senso s’inserisce la nomina dei nuovi direttori generali, di cui
non ho mai detto che sono i migliori ma penso di avere scelto quelli che
possono dare il meglio. Dal direttore generale dell’Asl di Frosinone,
Giancarlo Zotti, e dalla sua squadra, mi aspetto un grande lavoro e sono
convinto che tutti potranno dare il massimo». E infine, assicurando di
voler continuare ad essere «quello di "Mi mandara Rai3"», ha anticipato:
«Controllerò che le cose vadano per il meglio tenendo presente che la
sanità del Lazio è fatta di uomini e donne che lavorano al servizio del
cittadino». Prima il manager Zotti aveva richiamato tutti gli operatori a
sentirsi coinvolti nell’opera di «ricostruzione» dell’Asl perché da solo
non potrebbe raggiungere molti risultati. Per questo ha sollecitato tutti
a farsi coinvolgere nel «gioco di squadra», assegnando a se stesso il
ruolo di coordinatore e controllore. L’Unità operativa di ematologia è
stata resa possibile dall’impegno infuso nell’iniziativa dall’Associazione
per la Vita «Carlo Donfrancesco», il cui presidente dott. Enrico
Donfrancesco, è riuscito a raccogliere, grazie alla solidarietà di tanti,
ben 500 mila euro. Un significativo esempio di sinergie pubblico–privato.
Si è partiti dall’ambulatorio, poi si è passati al day-hospital e ora il
culmine con l’Unità operativa (10 posti–letto, 4 in camere a 2 letti e 2
con letti singoli in ambiente sterile, 11 medici e personale paramedico).
Unica struttura in provincia, assiste circa 5 mila persone. Ieri sera, al
Nestor, concerto di Danilo Rea per riaffermare che «Insieme si può»
conseguire un importante traguardo per aiutare chi soffre. S. di N.
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