Alle 4 ore di stop contro la finanziaria se ne aggiungono altre 4 per
sollecitare la soluzione dei problemi locali
Sciopero, la Ciociaria si ferma 8 ore
I sindacati: «Il 25 novembre porteremo in piazza cinquemila
persone»
di VITTORIO BUONGIORNO
Quattro ore contro, quattro ore ”per”: il 25 novembre il mondo del lavoro
ciociaro si fermerà per otto ore. «Le prime quattro ore di sciopero sono
per protestare contro la legge finanziaria, anzi contro quella bozza di
legge finanziaria che il Governo ha già modificato per tre volte in pochi
giorni. Le altre quattro ore di sciopero sono per sollecitare la soluzione
di problemi del territorio», spiegano i segretari confederali Domenico
Fragasso (Uil), Benedetto Mollica (Cgil) e Pietro Maceroni (Cisl).
Il 25 novembre i sindacati contano di portare in piazza a Frosinone
cinquemila persone. L’appuntamento è davanti all’Amministrazione
provinciale alle 9.30: da lì si snoderà un corteo che arriverà fino a
piazza Vittorio Veneto, il belvedere sotto la Prefettura, dove
interverranno tra gli altri rappresentanti dell’Anci e dell’Unione
Province d’Italia, e per i sindacati oltre a Mollica e Maceroni il
segretario nazionale della Uil Nirvana Nisi.
«La situazione in provincia è complicata, in due anni abbiamo perso
duemila posti di lavoro, altri settemila lavoratori sono stati coinvolti
in processi di riorganizzazione aziendale», spiega Fragasso. «E 25 mila
ciociari non sono più autosufficienti», gli fa eco Mollica. «E a fronte di
160 mila occupati, circa il dieci per cento, 16 mila persone hanno
contratti precari», aggiunge Pietro Maceroni. E’ questo il quadro attuale
dell’economia ciociara. «L’industria continua ad essere il settore con più
occupati, il 31,4% - spiegano i sindacalisti - un livello da nord est,
ecco perché qui la crisi si sente di più. Il problema è che manca ancora
un progetto chiaro di sviluppo integrato».
Ovviamente si parlerà anche dei tagli previsti dalla finanziaria: «Si
ripercuoteranno inevitabilmente sulle tasche dei cittadini - spiega
Fragasso - Abbiamo stimato che i Comuni saranno costretti ad aumentare la
tarsu, ad esempio, anche del 35-40%». E incideranno anche, ovviamente, sui
servizi sociali: «Oltretutto in una provincia dove ad eccezione di
Frosinone ci sono già carenze e difficoltà. Per questo abbiamo chiesto
all’Amministrazione provinciale un coordinamento delle politiche sociali,
un prg dei servizi per uniformare le prestazioni offerte dai Comuni».
Ma in vista dello sciopero i sindaca«ti hanno previsto una serie di
presidi (il 9 ad Anagni e a Ceccano; il 10 a Frosinone e a Sora; il 12 a
Cassino) per illustrare le ragioni del sindacato e per raccogliere le
firme a favore della legge di iniziativa popolare per la tutela della non
autosufficienza. L’undici novembre, presso la cassa edile di Frosinone, si
ritroveranno tutti i quadri sindacali della Ciociaria, ultimo appuntamento
prima dello sciopero generale del 25.
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