ALATRI Intervista al sindaco uscente Giuseppe Morini, a
due settimane dal voto per il rinnovo dell’amministrazione comunale
Tradito dalla mancanza di chiarezza e lealtà
L’ex primo cittadino lamenta: «qualche riunione addirittura è
sfociata in aggressione verbale»
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La politica e il lato umano
di FRANCESCO PUGLISI L’INTERVISTA nelle pagine interne rilasciata
dall’ex Sindaco Giuseppe Morini conferma che nella designazione del
candidato del Centrosinistra, che ad Alatri sfiderà il 28 maggio
prossimo, quello della Casa delle Libertà Costantino Magliocca, oltre ai
motivi politici sono entrati in gioco anche fattori umani. Infatti, la
divaricazione che si è consumata tra Programma Alatri, la lista civica
che da circa 12 anni detiene le redini amministrative nella terza città
della provincia di Frosinone, e l’ultimo Sindaco in ordine di tempo
espresso dallo stesso movimento, è soprattutto di carattere umano.
Riguarda in particolare i rapporti personali tra Patrizio Cittadini, uno
dei fondatori della lista civica, già Sindaco per 2 mandati consecutivi
e lo stesso Giuseppe Morini, - già vice sindaco e tra i più stretti
collaboratori del «leader» - che solo nel 2002 risultò il suo naturale
successore alla guida della città. Da un lato si cerca di accreditare
l’ipotesi di una indisponibilità di Morini a ricandidarsi, dall’altro si
sostiene che la gestione della crisi comunale e le successive tappe per
la scelta del candidato non sono state chiare ed hanno finito per
logorare (o meglio screditare) il sindaco uscente per spianare la strada
alle rinnovate ambizioni di Cittadini. Tutto questo mentre l’avvocato,
attuale assessore nella giunta provinciale, continuava a sostenere
pubblicamente di non avere interesse a ricandidarsi. Insomma una sorta
di «commedia degli inganni» portata avanti da una parte dei dirigenti di
Programma Alatri e tesa ad evitare che la responsabilità della rottura
ricadesse su Cittadini che, alla luce dei fatti, è andato a ricandidarsi.
Il «teatrino» messo in campo per circa 2 mesi, mirava probabilmente
anche a non indisporre troppo l’ex Sindaco e conservarne l’appoggio
elettorale. Qualcosa però non è andato per il verso giusto e qui entra
in ballo il fattore umano. Ma, si dirà, la politica è spietata, cinica,
non guarda in faccia a nessuno. Certamente Giuseppe Morini ha dimostrato
di non essere un politico in «senso stretto» ma di avere a cuore i
rapporti umani e di essere coerente. Altrimenti non si sarebbe dimesso
per evitare una sfiducia proposta contro il presidente del Consiglio
comunale (lo stesso Cittadini), amico e mentore delle proprie scelte
politiche. Non sarebbe stato più corretto dire apertamente che si ambiva
di nuovo alla poltrona di Sindaco? E poi non era proprio Morini il
naturale successore di se stesso? Interrogativi questi, mai chiariti
fino in fondo che stanno interessando (e dividendo) gran parte degli
elettori e dei simpatizzanti di Programma Alatri tant’è che la corsa di
Cittadini appare tutta in salita. Perchè alla fine a votare sono tanti...cittadini
e tra le caratteristiche degli uomini in particolare nei piccoli centri,
c’è quella di non avere la memoria corta. Ahi, ahi, ahi il lato umano...
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