Cronaca di Frosinone

Giovedì 11 maggio 2006
ALATRI Intervista al sindaco uscente Giuseppe Morini, a due settimane dal voto per il rinnovo dell’amministrazione comunale
Tradito dalla mancanza di chiarezza e lealtà
L’ex primo cittadino lamenta: «qualche riunione addirittura è sfociata in aggressione verbale»

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La politica e il lato umano


di FRANCESCO PUGLISI L’INTERVISTA nelle pagine interne rilasciata dall’ex Sindaco Giuseppe Morini conferma che nella designazione del candidato del Centrosinistra, che ad Alatri sfiderà il 28 maggio prossimo, quello della Casa delle Libertà Costantino Magliocca, oltre ai motivi politici sono entrati in gioco anche fattori umani. Infatti, la divaricazione che si è consumata tra Programma Alatri, la lista civica che da circa 12 anni detiene le redini amministrative nella terza città della provincia di Frosinone, e l’ultimo Sindaco in ordine di tempo espresso dallo stesso movimento, è soprattutto di carattere umano. Riguarda in particolare i rapporti personali tra Patrizio Cittadini, uno dei fondatori della lista civica, già Sindaco per 2 mandati consecutivi e lo stesso Giuseppe Morini, - già vice sindaco e tra i più stretti collaboratori del «leader» - che solo nel 2002 risultò il suo naturale successore alla guida della città. Da un lato si cerca di accreditare l’ipotesi di una indisponibilità di Morini a ricandidarsi, dall’altro si sostiene che la gestione della crisi comunale e le successive tappe per la scelta del candidato non sono state chiare ed hanno finito per logorare (o meglio screditare) il sindaco uscente per spianare la strada alle rinnovate ambizioni di Cittadini. Tutto questo mentre l’avvocato, attuale assessore nella giunta provinciale, continuava a sostenere pubblicamente di non avere interesse a ricandidarsi. Insomma una sorta di «commedia degli inganni» portata avanti da una parte dei dirigenti di Programma Alatri e tesa ad evitare che la responsabilità della rottura ricadesse su Cittadini che, alla luce dei fatti, è andato a ricandidarsi. Il «teatrino» messo in campo per circa 2 mesi, mirava probabilmente anche a non indisporre troppo l’ex Sindaco e conservarne l’appoggio elettorale. Qualcosa però non è andato per il verso giusto e qui entra in ballo il fattore umano. Ma, si dirà, la politica è spietata, cinica, non guarda in faccia a nessuno. Certamente Giuseppe Morini ha dimostrato di non essere un politico in «senso stretto» ma di avere a cuore i rapporti umani e di essere coerente. Altrimenti non si sarebbe dimesso per evitare una sfiducia proposta contro il presidente del Consiglio comunale (lo stesso Cittadini), amico e mentore delle proprie scelte politiche. Non sarebbe stato più corretto dire apertamente che si ambiva di nuovo alla poltrona di Sindaco? E poi non era proprio Morini il naturale successore di se stesso? Interrogativi questi, mai chiariti fino in fondo che stanno interessando (e dividendo) gran parte degli elettori e dei simpatizzanti di Programma Alatri tant’è che la corsa di Cittadini appare tutta in salita. Perchè alla fine a votare sono tanti...cittadini e tra le caratteristiche degli uomini in particolare nei piccoli centri, c’è quella di non avere la memoria corta. Ahi, ahi, ahi il lato umano...