Cronaca di Frosinone

Venerdì 12 maggio 2006
ALATRI Dopo lo sfogo dell’ex sindaco Giuseppe Morini interviene anche l’onorevole Antonello Iannarilli
«Quando non si ha il coraggio di agire a viso aperto»
«Il primo cittadino dimissionario è stato vittima di un vero e proprio inganno politico»

ALATRI dopo l’intervento dell’ex Sindaco Giuseppe Morini e le sue rivelazioni pubblicate ieri sul nostro giornale interviene l’Onorevole Antonello Iannarilli. Cosa ne pensa delle affermazioni di Morini? Sono le dichiarazioni di un uomo amareggiato, tradito sul piano personale ancor prima che su quello politico. Quasi quasi le dispiace per Morini, dica la verità… Dal punto di vista umano, devo dire di sì. So bene cosa significa essere vittima di tradimenti da parte di "amici", persone cui è stata data la massima fiducia e che sono sempre state trattate con lealtà: è una cosa che ferisce. E devo dire che la lealtà di Morini nei confronti di Cittadini è stata quella di un galantuomo, come dimostra, tra l'altro, il fatto che ha rassegnato le dimissioni da Sindaco subito dopo che il Consiglio comunale aveva sfiduciato il suo Presidente. Dal punto di vista politico invece? Penso che l'ex Sindaco sia stato vittima di un vero e proprio inganno politico. Qualcuno senza scrupoli, non più ricandidabile dopo il secondo mandato, approfittando della lealtà di Morini, se ne è servito a proprio uso e consumo, tanto che, una volta venuto meno l'impedimento di natura giuridica, senza pensarci due volte gli ha dato il ben servito per poter tornare nuovamente protagonista assoluto della scena. E tra l'altro quest'uomo (che probabilmente, aggiungo, coltivava tale disegno da tempo), non ha avuto neanche il coraggio di agire a viso aperto e di dirglielo chiaramente, in barba alle più elementari regole di correttezza che, in politica come nella vita, devono sempre essere alla base dei rapporti tra le persone. Una correttezza che, secondo lei, sarebbe venuta meno anche sul piano amministrativo… Certo, è evidente. Sempre lo stesso soggetto di cui sopra, ha praticamente "monopolizzato" per 11 anni l'amministrazione comunale di Alatri, decidendo puntualmente da solo il da farsi, tanto che tutti coloro che, nel tempo, hanno osato esternare un'opinione divergente dalla sua, sono stati regolarmente defenestrati ed estromessi dalla vita politica del centrosinistra cittadino. Di esempi se ne possono fare moltissimi: da Figliozzi a Fantini… per non parlare poi di tutti quegli amministratori che si sono dimessi o che comunque hanno lasciato la coalizione di maggioranza perché in disaccordo con il suo modo di agire, tra cui diversi Consiglieri ed anche un ex Assessore al commercio, peraltro segretario provinciale dei Ds, esasperati da un comportamento politicamente dispotico. Tra questi, a tutt'oggi, molti hanno persino rifiutato di ricandidarsi, perché, sdegnati da tale modo di fare, vogliono stare alla larga da una simile linea politica. A proposito di candidature: può tracciare un quadro di questa campagna elettorale? Stiamo cercando di basare la campagna elettorale sul confronto programmatico, ma quotidianamente dobbiamo fare i conti con un centrosinistra che, a corto di argomenti, iniziative e progetti, va avanti soltanto a suon di falsità, tentativi denigratori contro di noi e beceri trabocchetti studiati a tavolino per cercare di sottrarci qualche voto. Anche in questo caso, quindi, Cittadini starebbe agendo secondo Lei senza correttezza e lealtà… Non ci si può aspettare nulla di leale da chi, dopo essere stato condannato in primo grado a tre anni e sei mesi per abuso d'ufficio e falso in atto pubblico, ha continuato a rimanere comodamente seduto sulla poltrona di Presidente del Consiglio comunale senza mai nemmeno accennare al gesto dovuto delle dimissioni (a tal proposito ricordo che, nella malaugurata ipotesi in cui dovesse vincere le elezioni, in caso di condanna definitiva, decadrebbe automaticamente dall'incarico e noi andremmo nuovamente ad elezioni anticipate). La cosa importante è che questo, ora, lo hanno capito anche gli alatrensi, ormai, a quanto sento quotidianamente, davvero stufi del monopolio di Patrizio Cittadini.