Cronaca di Frosinone | |
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Domenica 3 settembre 2006 | |
SANITÀ L’annuncio è stato dato durante un apposito
convegno svoltosi nell’ambito della festa provinciale dell’Unità Battaglia vuole tagliare 1.500 posti-letto Ma l’attuale dotazione nei sette ospedali rimasti è al di sotto della media prevista. Delusione dell’Aipa MALGRADO le molte promesse della giunta regionale di centrosinistra, a più di un anno dal suo insediamento, anche nella sanità nno c’è stato alcun miglioramento. Come i cittadini verificano ogni giorno per quanto riguarda le liste d’attesa e per prestazioni, anche non complesse, che debbono effettuare fuori provincia. Il che costa all’Asl ben 40 milioni di euro, facendo lievitare il proprio deficit abissale. Una conferma di questa preoccupante situazione si è avuta durante il convegno sul tema «Una sanità per i cittadini», svoltosi venerdì sera nell’ambito della festa provinciale dell’Unità ed al quale hanno preso parte l’assessore regionale Augusto Battaglia, il direttore del settore Renato Sponzilli e il responsabile Cgil-medici Giuseppe Nucera. Ha moderato il dirigente ds Benedetto Mollica. È stato proprio questi a fare la sfilza delle esigenze del territorio. Diciamo che, in generale, i verbi ricorrenti sono stati tutti rivolti al futuro in quanto i molti nodi da tempo esistenti non sono stati ancora sciolti. In sostanza, si è sostenuto che nella regione esiste un «surplus» di 4.000 posti letto negli ospedali rispetto alla media nazionale prevista per legge in 4,5 ogni mille abitanti. In particolare, Battaglia ha annunciato che nell’ambito del prossimo piano sanitario regionale in provincia dovrebbero essere ridotti a duemila rispetto agli attuali 3.500 dei sette ospedali rimasti dopo la «cura Pugleise». Per la verità questa dotazione di posti letto nei sette ospedali della provincia sarebbe inferiore a quella prevista dalla legge e, quindi, non si dovrebbe verificare il «salasso» dei 1.500 previsti dall’assessore. Quella che serve assolutamente e presto al territorio, al fine di evitare gli sprechi (che sono ancora tanti) è un’ulteriore razionalizzazione del sistema accorpando alcune divisioni (esempi ortopedia e ostetricia–ginecologia). Che sono doppioni inutili e dispendiosi, che tra l’altro non hanno personale sufficiente. La proposta dell’assessore di potenziare l’assistenza sul territorio, riducendo i ricoveri (per eliminare in particolare quelli impropri) è invece da condividere. Il dott. Renato Sponzilli ha accennato all’esperimento messo in atto dall’Asl a Frosinone di affidare ai medici di famiglia le prenotazioni delle prestazioni specialistiche in modo da evitare lunghe file ai Cup. Un’iniziativa sicuramente positiva. Tutti i relatori hanno sottolineato che bisogna mettere i cittadini al centro del sistema. Auguriamoci prima possibile. Intanto va registrata la prima reazione. È quella del presidente dell’Associazione italiana pazienti anticoagulati, Francesco Notarcola, che ha dichiarato: «La presenza dell’assessore regionale Battaglia e del direttore generale dell’Asl Zotti alla Festa de "L’Unità" poteva rappresentare l’occasione di un primo momento did confronto sulle problematiche della sanità in provincia. Ciò non si è verificato e ce ne dispiace molto. Tutto si è svolto con gli interventi dei soli relatori. Il dato politico emergente è l’intenso ed impegnato dibattito che dall’inizio dell’anno si sta svolgendo sulla stampa e con le tante iniziative di confronto con il personale medico e paramedico e con gli enti locali. La recente manifestazione di Anagni, svoltasi tra gli applausi e il consenso della popolazione, è stata la degna e giusta conclusione. Protagonisti della rilevante partecipazione sono stati le associazioni di volontariato, gli amministratori locali ed i singoli cittadini che non si sono limitati alla denuncia ma hanno anche avanzato proposte di riforma e richieste di confronto, rimaste purtroppo finora inevase. Il dibattito ha dimostrato profonda preoccupazione e un malessere assai diffuso tra la popolazione per una malasanità che ogni giorno esercita violenza e crea disagio e sofferenze tra i cittadini. Questi stupendi esemplari momenti di creatività e di partecipazione popolare andrebbero valorizzati, incoraggiati, sostenuti e non ignorati». «Gli interventi dei relatori e dell’assessore – ha infine commentato Francesco Notarcola – sono apparsi slegati dalla situazione gravissima della provincia e delle realtà drammatiche degli ospedali. Si è sottolineato, invece, che ci siano segnali di cambiamento e di innovazione e che si colgono i primi miglioramenti. Peccato che i cittadini non se ne siano accorti». |