Sprechi, condannato ex manager Asl
L’ex dirigente e l’ex direttore amministrativo dovranno risarcire 35
mila euro
di MASSIMO CECI
La Corte dei Conti del Lazio condanna l’ex direttore generale (N.P.) e
l’ex direttore amministrativo della Asl di Frosinone negli anni
1999-2000 (G.B.) a risarcire alla stessa Asl di Frosinone 35.975,18 euro
per aver conferito un incarico di consulenza informatica ad una società
esterna senza servirsi delle risorse interne. "Il contratto stipulato
con la predetta società - si legge nella sentenza del 3 ottobre - appare
carente sia di un presupposto di legittimità ineludibile, quale la
effettiva mancanza di personale interno idoneo allo svolgimento dello
stesso compito, sia dell'effettiva utilità della prestazione fornita".
"La documentazione e l'istruttoria espletata - motiva la Corte -
consentono di poter apprezzare che il Direttore Generale della ASL di
Frosinone, con delibera n. 1616 del 18 giugno 1999, affidò alla società
l'incarico, affermando nella premessa che si era ritenuto opportuno
avviare il nuovo sistema di contabilità, che vi era necessità di
potenziare l'Unità Operativa Sistemi Informativi e che si procedeva alla
stipula del contratto dopo aver effettuato le opportune verifiche di
mercato e valutato, in maniera comparativa, l'offerta come quella più
rispondente alle esigenze". Ma la Corte non rinviene documentazione
comprovante la verifica di mercato e la valutazione dei dati, mentre
"emerge dall'istruttoria che l'attività espletata dalla società riguarda
solo l'inventariazione e valutazione della dotazione software (e) nulla
risulta in merito allo svolgimento effettivo delle altre prestazioni
ugualmente dedotte in contratto". E poi, ancora, si legge "che non
risulta per nulla provato che l'Unità non fosse in grado di assolvere
egregiamente a tale compito": "non si comprende come questa esigenza
potesse essere assicurata con un apporto professionale di un solo
tecnico, per un breve periodo e per un esiguo numero di ore
settimanali". Conclusione: "Non può non riconoscersi, in questo siffatto
modo di gestire il pubblico denaro, quanto meno la colpa grave".
Ma ora il sindacato della sanità Fials lancia l'allarme di un nuovo
possibile "danno erariale": il conferimento di un incarico esterno di
collaborazione, il 5 ottobre, per attività di "coordinamento della
attività degli uffici di staff afferenti alla direzione generale".
Secondo il vice segretario provinciale Francesco D'Angelo, il
conferimento sarebbe "del tutto sfornito dei necessari presupposti di
legge", per cui la Fials avrebbe "inoltrato un ulteriore esposto alla
procura della Corte dei Conti e al presidente della giunta regionale".
Poi il sindacato affonda il colpo: "Il 20 settembre, la Asl ha assunto 9
dirigenti amministrativi da collocare in staff nelle direzioni". Ma il
direttore generale Giancarlo Zotti ribatte: "Ho reiterato la delibera
del collaboratore perché unica persona di mia fiducia. Si tratta di un
rapporto fiduciario, non fa amministrazione. Per quanto attiene ai 9
dirigenti, non hanno ancora avuto i nuovi incarichi: li stiamo
decidendo, per questo sono rimasti nelle vecchie posizioni".
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