Il Lazio trova nuovi debiti per 4,2
miliardi nella sanità
di Roberto Turno (da Il Sole-24 Ore)
Vale un quarto della Finanziaria 2007, costa quanto la
manovra al ribasso che vorrebbe il centrodestra. Il Lazio fa il record
dei record. Si fa per dire:dopo una certosina due diligence, il
governatore Piero Marrazzo ha denunciato ieri di aver scoperto 4,2
miliardi di vecchi debiti sanitari emersi dallo stato patrimoniale del
bilancio consolidato 2005.
Debiti trascurati, la metà in mano aFinanziarie che hanno acquistato
crediti nel corso degli anni ma che non hanno partecipato (perché non
convenienti) alle cartolarizzazioni del 20042005. Debiti di vecchia
data, in gran parte dal 2002, eredità della giunta di Francesco Storace,
ha accusato.E cosìil mega disavanzo della Regione s'è impennato a
dismisura:sono da ripianare ben 10,196 miliardi. Mai accaduto per
nessuna Regione.
E ora per il Lazio, ha aggiunto Marrazzo, ci vuole una terapia
d'urto:serve un«tavolo nazionale »,una cura specifica da concordare col
Governo. Quasi una«gestione stralcio ».«È un'emergenza nazionale», ha
detto, di cui ha già parlato con Prodi, Padoa Schioppa e Livia Turco.
Una richiesta fatta propria dall'intero centrosinistra, Walter Veltroni
(sindaco di Roma)ed Enrico Gasbarra ( provincia di Roma)in testa.
Col centrodestra che fa muro: accuse «strampalate, astruse,
patetiche»,ha replicato Storace. «Marrazzo fa caos per nascondere il suo
disastro »,ha contestato l'allora assessore al Bilancio Andrea Augello,
pure di An. Il tutto nel bel mezzo di una durissima crisi finanziaria
del sistema sanitario locale, che è messo sotto assedio,con tanto di
richiesta di pignoramenti, da parte dei fornitori.Che attendono da anni
di vedere onorate le fatture per prestazioni e servizi forniti, eppure
mai pagati.
La vicenda denunciata da Marrazzo getta una luce oscura su anni e anni
di vecchie gestioni. Con un tocco di rosso in più:una sola Asl (la «Roma
C»), terreno delle scorrerie di «lady Asl», un'imprenditrice che avrebbe
pagato tangenti per convenzioni all'epocadella giunta Storace, ha da
sola debiti per 1,169 miliardi. Il tutto, mentre è in pieno corso la
trattativa con l'Economia sul «piano » di rientro dal disavanzo.
Un deficit che a questo punto, ha una base di partenza —10 miliardi —
ben più elevata di quella scoperta dal Governo quando è scattata la
penalizzazione (per i contribuenti) dell'addizionale Irap. Ora si
rivedrà tutto. Non solo sul piano gestionale ( ospedali e taglio dei
posti letto, in primis),ma anche su quello finanziario, con la patata
bollente delle cartolarizzazioni nel mirino di Eurostat.
Le cifre del disastro denunciate da Marrazzo hanno origini complesse e
remote. Ben 3 miliardi e 964 milioni erano già stati accertati in
passato, frutto del disavanzo registrato negli anni 2004 (2,084
miliardi) e 2005 (1,880 miliardi). A questi si sono aggiunti i 2
miliardi di euro, che lo Stato avrebbe dovuto versare nelle casse
regionali se l'amministrazione fosse riuscita a coprire il disavanzo
accumulato nel 20042005.
Denaro che viene inserito nel debito perché già impegnato dalla Giunta
precedente. Ma l'amaro è arrivato con la due diligence, con l'emersione
di un ulteriore debito dal bilancio consolidato 2005:4,232 miliardi.
Questa somma, è stato spiegato, non è stata sottoposta alle transazioni
necessarie per il pagamento. In altre parole i fornitori, anziché
accordarsi con le banche per riscuotere il pagamento, hanno mantenuto in
vita i crediti che nel tempo hanno aumentato il proprio valore grazie
agli interessi maturati. Che però ora sono inesorabilmente arrivati al
pettine.
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