Cronaca di Frosinone

Sabato 28 ottobre 2006
Asl / Vittime dipendenti e fornitori
Buco di 216,5 milioni Riduzione dei servizi

CHE le casse dell’Azienda sanitaria frusinate fossero pressoché vuote e che i debiti siano diventati sempre più consistenti negli ultimi anni, lo si sapeva eccome. Adesso però questa situazione debitoria, dopo che fino all’anno scorso non erano stati neanche redatti i bilanci dal 2003 al 2005, la si conosce nella sua entità. È da lacrime e sangue per gli utenti del servizio pubblico della nostra provincia, che ora ne subiranno le conseguenze considerato che bisognerà fare per forza delle economie (a scapito dei servizi?), quest’anno del 3% e nel prossimo di un altro 4,5. Fra le 15 tra Asl ed Aziende ospedaliere del Lazio, la nostra Azienda ha il non invidiabile primato di classificarsi al sesto posto, con un deficit di 216,47 milioni di euro (qualcosa come 420 miliardi delle vecchie lire), dopo le Asl romane C (un miliardo e 169 milioni), E (771), H (266) e l’Azienda ospedaliera S. Camillo (247). La nostra è la più indebitata tra le Asl delle cinque province. Un abisso nel confronto con il policlinico Umberto I (83 milioni) e con Tor Vergata (appena 63 milioni di euro). «Il governo Marrazzo – ha detto in merito alla situazione deficitaria del Lazio (oltre 10 miliardi di euro) la capogruppo regionale dell’Udeur Wanda Ciaraldi – è l’unico che abbia il coraggio di fare i conti con il disastroso bilancio sanitario regionale. A memoria d’uomo, il governatore è l’unico che, come ogni buon padre di famiglia, abbia voluto prima di tutto verificare lo stato reale del deficit prima di intraprendere qualsiasi iniziativa. Gli esponenti di centrodestra farebbero bene a tacere». Ma non sta zitto affatto il capogruppo regionale di Forza Italia, Alfredo Pallone, il quale ha sostenuto che «è indubbio che l’attuale situazione debitoria è il frutto della stratificazione dei disavanzi maturati prima dell’anno 2000 dalla giunta regionale presieduta da Piero Badaloni». Che il «piatto» dell’Asl frusinate pianga lo stanno subendo sulle proprie tasche, oltre ai fornitori, pure molti operatori. «Anche questo mese busta paga leggera per i dipendenti non dirigenti – sbotta il rappresentante Rsu Giulio Rossi – che da luglio hanno visto interrompersi la corresponsione degli arretrati relativi ai numerosi istituti contrattuali ancora in sospeso». In particolare, il sindacalista cita «il malumore per la situazione venutasi a creare con la produttività collettiva. L’ultimo pagamento è stato effettuato a novembre 2005, un anno fa. Mentre nel mese di settembre avrebbero dovuto ricevere l’acconto per il 2006, a differenza dei colleghi di altre Asl del Lazio, i lavoratori di Frosinone devono ancora riscuotere i saldi 2004-2005». Secondo Rossi, ogni dipendente ha subìto «un mancato guadagno di circa 1.500 euro».

S. di N.