Cronaca locale

Venerdì 1° dicembre 2006

Finiranno le amnesie da controllo?

di LUCA SERGIO

IL punto di domanda che abbiamo messo nel titolo è, chiaramente, «retorico». Perché? Ma è semplice: se non ci sono i controlli, come sempre e comunque a pagare saranno i cittadini incolpevoli. Al debito di oltre dieci milioni di euro dello sfascio sanitario degli ultimi dieci anni almeno la giunta regionale ha messo già una prima «pezza» aumentando al massimo l’addizionale Irap (dal 4,25 al 5,25%) senza che si conosca ancora l’effettiva entità del deficit. Non dovrebbe accertarlo l’annunciato «advisor»? C’è voluto più di un anno e mezzo per conoscerlo (con continue lievitazioni) sostenendosi che per 5 anni le Asl non hanno redatto i bilanci. Affermazione decisamente contestata dal centrodestra. Ma com’è possibile una simile faccenda? Come facevano a pagare le Asl se non redigevano i bilanci? Un mistero che non è stato ancora svelato. A prescindere da quello che sarà l’effettivo sbilancio delle Asl, una cosa è sicura fin da adesso: sono mancati i controlli e ancora, bisogna dirlo, non appaiono così «penetranti» da andare a individuare veramente le sacche degli sprechi. Che pertanto proseguono... L’attuale governo regionale deve però rispondere a una domanda precisa: «Non sono state rese note ai cittadini ed ai contribuenti, anche dopo la riunione straordinaria del Consiglio regionale, le modalità per il risanamento o per il ripianamento dell’enorme debito. Il ministro dell’Economia ha detto che "il debito resterà nel Lazio perché lo Stato non può accollarsi al buio importi non completamente certificati" per i quali il ministero deve ancora nominare un advisor indipendente». A porre questa domanda è anche il dott. Antonio Iadicicco, che per anni è stato manager in un’azienda importante come l’Eni, diventato il nostro corrispondente privilegiato nelle questioni sanitarie. Che, come privato cittadino, giustamente s’indigna contro un sistema che assorbe milioni di euro senza dare almeno in cambio un’adeguata assistenza. «Per la certificazione di quasi tutti i bilanci delle 15 Asl del Lazio, compresa quella di Frosinone – evidenzia – ci sono voluti circa 5 anni rispetto alle normali scadenze annuali. Quanto tempo sarà necessario per far conoscere ai cittadini le modalità di pagamento dei debiti con i relativi tempi programmati per rientrare nella normalità gestionale? Era stato ipotizzato che a pagare sarebbero stati i contribuenti a partire dal 2007 con l’aumento delle addizionali ma, anche e soprattutto, le inconsapevoli nuove generazioni. Forse è questa la dura realtà che si stenta a comunicare ufficialmente?». E si chiede: sono state accertate le «effettive e complete responsabilità "in vigilando" di cui al decreto legislativo 267/2000? Si porranno rimedi concreti per non incorrere ancora nelle stesse amnesie da controllo?».