Ospedale, la denuncia della Uil: con
gli avanzi dei pasti sfamano gatti e cani randagi
di MASSIMO CECI
Vecchi immobili, attrezzature obsolete, carenza di controlli in materia di
appalti di manutenzione, fumo nei reparti, documentazione ammassata a
ridosso dell'uscita di emergenza. Ma soprattutto dipendenti che sfamano
cani randagi davanti all'ingresso dell'ospedale con gli avanzi dei cibi
dei pazienti. Questi i punti denunciati dalla Uil-Fpl, che chiede
l'intervento della direzione sanitaria della Asl per effettuare "i
necessari controlli".
«Ci siamo già mossi», taglia corto il manager Giancarlo Zotti.
Sussistono «alcuni mali dovuti alla vecchiaia degli immobili e delle
attrezzature e quindi la difficoltà di ricorrere a tempestivi ed
efficaci interventi di manutenzione sia ordinaria che straordinaria»,
scrive Giulio Rossi, segretario della Uil-Fps, gruppo aziendale ospedale
di Alatri. E poi gli «appalti di manutenzione che nessuno controlla»,
anche se «sembra che per Alatri qualcosa stia cambiando». Ancora: «Il
fumo in reparto dovrebbe essere limitato a qualche ufficio od ai bagni
di qualche medicheria. Per quanto riguarda gli archivi, la
documentazione del distretto sanitario è ancora ammassata lungo le
scale, a ridosso di una uscita di emergenza. Se è possibile escludere la
presenza di cumuli di immondizie all'interno dell'ospedale, non è così
nell'area esterna, dove sembra si subiscano passivamente episodi di
malcostume come quello originato da dipendenti che utilizzano gli avanzi
del cibo somministrato ai pazienti per alimentare un piccolo branco di
cani randagi che staziona così in prossimità dell'ingresso principale e
dell'elisuperficie. Peccati veniali, ma è necessario che la direzione
sanitaria effettui i necessari controlli».
Risponde il direttore generale della Asl, Giancarlo Zotti: «Abbiamo già
attivato i controlli, non emergono situazioni allarmanti come quelle
romane. Situazione sotto controllo anche negli altri ospedali della
Ciociaria. Verificheremo, comunque, la lista di problemi snocciolata
dalla Uil».
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