Ospedali, blitz del Nas in corsia
Nell’Umberto I° del capoluogo sono state segnalate carenze nella pulizia
A Ferentino riscontrate carenze a “Radiologia” e per
il guardaroba
di MASSIMO CECI
Via alle ispezioni negli ospedali ciociari. Ieri mattina i carabinieri del
Nucleo antisofisticazioni (Nas) hanno setacciato cinque ospedali romani,
due pontini e due della provincia di Frosinone: quello del capoluogo e
il presidio sanitario di Ferentino. I verbali sono stati depositati
sulla scrivania del direttore sanitario Saverio Celletti: è la lista
degli interventi improcrastinabili, la cui carenza potrebbe mettere a
rischio l'igiene e la sicurezza dei pazienti ciociari. Ora si attendono
gli ispettori sanitari promessi dal presidente della Regione Piero
Marrazzo. I sindacati: gravi carenze di personale.
Dopo Roma, Frosinone. I Nas si sono presentati ieri mattina nei nosocomi
di Frosinone e Ferentino e hanno controllato le strutture-cardine dei
due presidi. Per oggi è previsto un altro blitz. "Abbiamo avuto la
visita dei Nas questa mattina (ieri, ndr) - spiega il direttore
sanitario dell'Asl di Frosinone, Raffaele Ciccarelli - nelle strutture
di Frosinone e Ferentino. I carabinieri non hanno riscontrato grossi
problemi igienico-sanitari. Solo qualche angolo sporco e qualche cicca".
"I controlli fanno bene - aggiunge il direttore generale Giancarlo Zotti
- perché mettono in riga chi si fa prendere dalle cattive abitudini. Ora
ci aspettiamo controlli su tutti gli ospedali ciociari. Siamo pronti: ci
siamo mossi in tempi non sospetti e abbiamo già dato istruzioni di
effettuare maggiori controlli e garantire maggiore solerzia".
La lista delle rilevazioni in merito alle strutture sanitarie di
Frosinone e Ferentino riposa sulla scrivania di un disponibilissimo
direttore sanitario Saverio Celletti. "Ho accompagnato i Nas ad
effettuare i controlli - spiega Celletti - soprattutto nelle sale
operatorie e nelle sale parto di Frosinone. Ma anche nel Nido e nei
sotterranei. Tutto in regola nei reparti. Sono state verbalizzate
infrazioni di poco conto. Per esempio lampadine fulminate. Poi sono
state date indicazioni per lo sgombero di materiali ingombranti, come
mobili e panche, accatastati su una scala in disuso. Ancora: i
carabinieri hanno rilevato che gli spogliatoi (consegnati un anno e
mezzo fa) sono sottodimensionati per la popolazione ospedaliera, ma che
ci possiamo fare? Infine hanno rilevato la presenza di un frigorifero in
disuso e di alcune cicche nei servizi generali di un corridoio non
frequentato. Il problema - aggiunge Celletti - è che non abbiamo ancora
un magazzino di deposito per i fuori-uso". Non sono state invece
ispezionate le cucine. "No, perché erano già state controllate dagli
stessi Nas ad ottobre", chiosa Celletti.
I carabinieri del nucleo antisofisticazioni di Latina hanno rilevato
qualche mancanza anche presso il presidio sanitario di Ferentino. "Ci
sono problemi per il guardaroba allocato nello stabile più vecchio,
evacuato e non più agibile - afferma Saverio Celletti - Problemi anche
per Radiologia, al piano terra: sono strutturali, il pian terreno deve
essere ancora oggetto di ristrutturazione. Igienicamente, però, risulta
tutto in regola".
Ora la sanità ciociara attende l'arrivo degli ispettori regionali. Il
presidente Piero Marrazzo e l'assessore alla Sanità Augusto Battaglia
hanno annunciato controlli a tappeto "in tutti gli ospedali del Lazio".
Verranno effettuati dagli uomini dei servizi ispettivi. Nel mirino anche
le cliniche, gli ambulatori e i laboratori privati.
I sindacati: la qualità dell'assistenza scende se manca il personale.
"Presso il Nido del presidio ospedaliero di Alatri - denuncia Giulio
Rossi della Uil - diversi turni vengono coperti da una sola unità
infermieristica a prescindere dal numero dei bambini presenti. Le
esigenze del reparto comportano quindi che l'unica unità presente sia
costretta ad allontanarsi, lasciando incustoditi i locali, per svolgere
servizi come ad esempio la consegna dei bambini alle madri per
l'allattamento, con comprensibili gravi problemi anche di natura
medico-legale. Sembra infatti che la forzata assenza degli operatori
abbia consentito in più di una occasione l'intromissione di persone
estranee, fortunatamente genitori, negli ambienti che dovrebbero essere
invece riservati esclusivamente agli addetti ai lavori, con la
possibilità di manomissioni fortuite o dolose delle delicate
apparecchiature presenti negli stessi. Carenze gravi di infermiere anche
a Ostetricia".
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