Precari Asl, assunzioni in tre anni
La promessa di Battaglia. «La prossima settimana forniremo i criteri»
Asl, momenti di tensione
E sulle strutture assicurazioni sui posti letto
Sindacati soddisfatti.
Tranne l’Ugl: è la solita demagogia, vogliamo certezze
di GIANPAOLO RUSSO
Tornano a sperare gli oltre 400 precari della Asl di
Frosinone. Ieri l'assessore regionale alla Sanità, Augusto Battaglia, ha
infatti promesso davanti a un centinaio di precari e di rappresentanti
sindacali di categoria l'assunzione di questi lavoratori atipici nei
prossimi tre anni. Si tratta di dirigenti ospedalieri, medici,
paramedici che, da anni, lavorano nel settore con i cosiddetti contratti
atipici. La mattinata era iniziata in un clima di tensione, con i
precari che hanno cercato di raggiungere tutti quanti (e non solo la
rappresentanza ammessa all’incontro) la sala della riunione. Alla fine
però ha prevalso il buon senso.
«La settimana prossima - ha dichiarato Battaglia - forniremo i criteri
di selezione, nel frattempo la Asl ci fornirà il quadro completo dei
precari. In tre anni contiamo di assorbirli tutti anche se in maniera
graduale e seguendo le direttive regionali e quelle imposte dalla legge
finanziaria. I contratti in scadenza, nel frattempo, verranno
prorogati». Dalle prime indiscrezioni saranno mille, nel 2007, i precari
delle Asl regionale che saranno inseriti nelle piante organiche dei
diversi ospedali del Lazio, e la provincia di Frosinone potrebbe vedersi
stabilizzare intorno alle 100 unità.
«Abbiamo ereditato - ha proseguito Battaglia - una situazione disastrosa
dove, oltre ad un'enormità di lavoratori precari, c'erano situazioni
poco trasparenti di interi settori gestiti da società interinali o da
ditte esterne. Il nostro obiettivo è l'inversione di rotta: basta alle
esternalizzazioni specie per ciò che riguarda i servizi alle persone».
I sindacati presenti si sono detti soddisfatti della risposta regionale
anche se attendono la concretizzazione reale di questi preannunciati
propositi. «Occorre - ha sottolineato Migliori segretario provinciale
Cisl del settore pubblico - fare uno studio sulle diverse tipologie di
precari. Vi sono molteplici situazioni differenti che vanno esaminate
con persone che hanno visto sospendersi il rapporto pur avendo lavorato
per anni all'interno della Asl».
Tutti tranne l’Ugl. «L’assessore non ha saputo fare altro che bassa
demagogia. Non si può scaricare tutto sulle passate amministrazioni, che
pure hanno avuto le loro colpe. Battaglia ha fatto promesse generiche.
Noi invece chiediamo di sapere con esattezza quali siano le risorse per
attuare questo piano di stabilizzazione».
«Questa per noi è davvero l'ultima chance - dichiara A. V. un coadiutore
amministrativo precario di vecchia data - sono arrivato all'età di 40
anni e se non ci assumono chi mai ci potrà dare un impiego a quest'età.
Siamo senza futuro, senza pensioni e garanzie, speriamo che questa volta
non ci prendano in giro». «Sono precaria dal '97 - dichiara
un'infermiera C. G. madre di due bambini - ci rinnovano i contratti di
sei mesi in sei mesi e la graduatoria non scorre mai per via di
trasferimenti e spostamenti interni». Tra questi anche un medico
ortopedico di Cassino: «Il mio contratto è scaduto il 4 gennaio - spiega
Luca - e non so che dire ai miei pazienti se tornerò oppure verrò
sostituito».
Ma i problemi della sanità ciociara non sono solo quelli di natura
occupazionale. L'assessore Battaglia insieme al manager della Asl,
Giancarlo Zotti, hanno annunciato novità anche per ciò che riguarda la
riorganizzazione ospedaliera in provincia. «Latina avrà il Dea di
secondo livello per esigenze territoriali ma anche di utenza mentre
Frosinone il Dea di primo livello. In quest'ultimo caso cercheremo di
potenziarlo e migliorarlo. Non ci saranno invece riduzioni di posti
letto ma solo riconversioni di alcune strutture ospedaliere con il
rafforzamento del primo soccorso». A rischio pertanto alcuni pronto
soccorso ospedalieri. «Va compreso - ha affermato il manager Zotti - che
è meglio avere pronti soccorsi adeguati che non presidi che molte volte
non possono risolvere casi urgenti. Se un infartuato, ad esempio, arriva
al pronto soccorso di Pontecorvo e poi va trasportato a Cassino, tanto
vale portarlo direttamente nella destinazione finale: avrà più chance di
salvarsi».
Nel pomeriggio, poi, l’assessore Battaglia ha visitato l’ex ospedale di
Isola del Liri, accompagnato dal direttore generale Zotti e dal sindaco
della città Quadrini, per sincerarsi dei lavori di ammodernamento della
struttura, che diventerà un hospice con 25 posti per malati terminali.
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