Cronaca di Frosinone

Sabato 13 gennaio 2007

Precari Asl, assunzioni in tre anni
La promessa di Battaglia. «La prossima settimana forniremo i criteri»
Asl, momenti di tensione
E sulle strutture assicurazioni sui posti letto
Sindacati soddisfatti.
Tranne l’Ugl: è la solita demagogia, vogliamo certezze

di GIANPAOLO RUSSO

Tornano a sperare gli oltre 400 precari della Asl di Frosinone. Ieri l'assessore regionale alla Sanità, Augusto Battaglia, ha infatti promesso davanti a un centinaio di precari e di rappresentanti sindacali di categoria l'assunzione di questi lavoratori atipici nei prossimi tre anni. Si tratta di dirigenti ospedalieri, medici, paramedici che, da anni, lavorano nel settore con i cosiddetti contratti atipici. La mattinata era iniziata in un clima di tensione, con i precari che hanno cercato di raggiungere tutti quanti (e non solo la rappresentanza ammessa all’incontro) la sala della riunione. Alla fine però ha prevalso il buon senso.
«La settimana prossima - ha dichiarato Battaglia - forniremo i criteri di selezione, nel frattempo la Asl ci fornirà il quadro completo dei precari. In tre anni contiamo di assorbirli tutti anche se in maniera graduale e seguendo le direttive regionali e quelle imposte dalla legge finanziaria. I contratti in scadenza, nel frattempo, verranno prorogati». Dalle prime indiscrezioni saranno mille, nel 2007, i precari delle Asl regionale che saranno inseriti nelle piante organiche dei diversi ospedali del Lazio, e la provincia di Frosinone potrebbe vedersi stabilizzare intorno alle 100 unità.
«Abbiamo ereditato - ha proseguito Battaglia - una situazione disastrosa dove, oltre ad un'enormità di lavoratori precari, c'erano situazioni poco trasparenti di interi settori gestiti da società interinali o da ditte esterne. Il nostro obiettivo è l'inversione di rotta: basta alle esternalizzazioni specie per ciò che riguarda i servizi alle persone».
I sindacati presenti si sono detti soddisfatti della risposta regionale anche se attendono la concretizzazione reale di questi preannunciati propositi. «Occorre - ha sottolineato Migliori segretario provinciale Cisl del settore pubblico - fare uno studio sulle diverse tipologie di precari. Vi sono molteplici situazioni differenti che vanno esaminate con persone che hanno visto sospendersi il rapporto pur avendo lavorato per anni all'interno della Asl».
Tutti tranne l’Ugl. «L’assessore non ha saputo fare altro che bassa demagogia. Non si può scaricare tutto sulle passate amministrazioni, che pure hanno avuto le loro colpe. Battaglia ha fatto promesse generiche. Noi invece chiediamo di sapere con esattezza quali siano le risorse per attuare questo piano di stabilizzazione».
«Questa per noi è davvero l'ultima chance - dichiara A. V. un coadiutore amministrativo precario di vecchia data - sono arrivato all'età di 40 anni e se non ci assumono chi mai ci potrà dare un impiego a quest'età. Siamo senza futuro, senza pensioni e garanzie, speriamo che questa volta non ci prendano in giro». «Sono precaria dal '97 - dichiara un'infermiera C. G. madre di due bambini - ci rinnovano i contratti di sei mesi in sei mesi e la graduatoria non scorre mai per via di trasferimenti e spostamenti interni». Tra questi anche un medico ortopedico di Cassino: «Il mio contratto è scaduto il 4 gennaio - spiega Luca - e non so che dire ai miei pazienti se tornerò oppure verrò sostituito».
Ma i problemi della sanità ciociara non sono solo quelli di natura occupazionale. L'assessore Battaglia insieme al manager della Asl, Giancarlo Zotti, hanno annunciato novità anche per ciò che riguarda la riorganizzazione ospedaliera in provincia. «Latina avrà il Dea di secondo livello per esigenze territoriali ma anche di utenza mentre Frosinone il Dea di primo livello. In quest'ultimo caso cercheremo di potenziarlo e migliorarlo. Non ci saranno invece riduzioni di posti letto ma solo riconversioni di alcune strutture ospedaliere con il rafforzamento del primo soccorso». A rischio pertanto alcuni pronto soccorso ospedalieri. «Va compreso - ha affermato il manager Zotti - che è meglio avere pronti soccorsi adeguati che non presidi che molte volte non possono risolvere casi urgenti. Se un infartuato, ad esempio, arriva al pronto soccorso di Pontecorvo e poi va trasportato a Cassino, tanto vale portarlo direttamente nella destinazione finale: avrà più chance di salvarsi».
Nel pomeriggio, poi, l’assessore Battaglia ha visitato l’ex ospedale di Isola del Liri, accompagnato dal direttore generale Zotti e dal sindaco della città Quadrini, per sincerarsi dei lavori di ammodernamento della struttura, che diventerà un hospice con 25 posti per malati terminali.