Deficit della sanità, ok al piano di rientro
Posti letto: in Ciociaria nessun taglio nel pubblico, 27 in meno nel
privato
Si va avanti con i sette accorpamenti dei reparti
Perplessi i sindacati: «Misure insufficienti, per ora nessun precario
verrà stabilizzato»
di MASSIMO CECI
La giunta regionale del Lazio ha approvato il piano di
rientro dal deficit sanitario, che ora verrà presentato al Governo.
Accolti così le misure decise dalla Asl frusinate che puntano a far
recuperare 30 milioni di euro nella sola Ciociaria. Come anticipato nei
giorni scorsi verranno accorpati Otorino e Chirurgia ad Alatri, Urologia
e Chirurgia ad Anagni, le specialità chirurgiche a Sora e Pontecorvo,
ancora Pneumatologia e Geriatria a Pontecorvo. I laboratori analisi di
Isola Liri, Ferentino, Atina e Ceprano verranno trasformati in centri
per il prelievo. Il tutto a partire dal primo marzo. Poi, dal 2008,
spazio ai tagli: Otorino di Alatri potrebbe chiuderebbe in favore di
Anagni, Urologia di Anagni potrebbe essere inglobata dall'ospedale di
Frosinone. Ostetricia da Anagni potrebbe migrare ad Alatri. Snellimento
anche per i primi soccorsi: verranno dotati solo di guardia medica e di
un'ambulanza medicalizzata. Si perderanno anche 27 posti letto per acuti
nel corso di quest'anno, ma solo nelle strutture private. Resterà
intatto il numero di posti letto nelle strutture pubbliche.
«Un provvedimento di grande coraggio e di estrema responsabilità, per
tagliare costi e mantenere alti i livelli di assistenza sanitaria -
commenta l'assessore regionale Francesco De Angelis - Abbiamo ereditato
una situazione al collasso e abbiamo assunto scelte concrete, adottando
un programma strategico e organico di rilancio del settore sanitario che
razionalizza senza eliminare servizi, che punta al risparmio, evitando
però tagli alle reali esigenze territoriali. In provincia di Frosinone
il piano non prevede tagli ai posti letto, ma una seria programmazione e
razionalizzazione dei reparti, con l'obiettivo di migliorare
l'assistenza e i servizi ai cittadini. Uno sforzo reale, concreto, vero,
come dimostra l'apertura dell'Ospedale di Cassino e l'avvio dei lavori
per la realizzazione del nuovo ospedale di Frosinone».
Gli fa eco l'assessore Alessandra Mandarelli: «Ho espresso un voto
politico di piena fiducia alla proposta del presidente Marrazzo. Faccio
presente come espressione del territorio della Provincia di Frosinone
che il piano non prevede tagli ai posti letto di tale provincia, ma una
programmazione seria e razionale che vede come unico scopo il
miglioramento dei servizi per i cittadini. In quest'ottica si colloca
l'apertura dell'ospedale di Cassino e l'avvio dei lavori per la
realizzazione del nuovo ospedale di Frosinone».
«Adesso però sono necessari passaggi istituzionali precisi, con la
conferenza dei sindaci e con le organizzazioni sindacali - spiega il
direttore sanitario della Asl di Frosinone Raffaele Ciccarelli -
Passaggi nell'ambito dei quali il vertice aziendale andrà alla piena
ricerca delle necessarie intese e condivisioni con l'unico fine del
miglioramento dei servizi in proporzione alle risorse disponibili».
Critici invece i sindacati. Cgil, Cisl e Uil giudicano "insufficienti" i
cambiamenti introdotti con il piano di rientro della sanità approvato
lunedì dalla giunta
regionale del Lazio. «In attesa del prossimo incontro fissato per il 21
febbraio, questa organizzazione sindacale esprime non poche perplessità
sul futuro prospettato per la sanità ciociara - scrivono Beatrice
Moretti e Giuseppe Nucera della Cgil di Frosinone - Non si prevede di
stabilizzare nessun precario, sin quando non sarà raggiunto l'obiettivo
di risparmio imposto dalla Regione Lazio: circa 9 milioni di euro».
«Troviamo risibili i provvedimenti con i quali l'azienda sanitaria
locale di Frosinone si propone di rientrare dal deficit - aggiunge
Giulio Rossi della Uil - Gli accorpamenti previsti di alcuni reparti
permetteranno di recuperare soltanto pochi infermieri mentre per gli
ausiliari il risparmio sarà possibile soltanto interrompendo il ricorso
ai contratti a tempo determinato». Il manager Giancarlo Zotti risponde
laconico: «Già nella seconda metà dell'anno si cominceranno a vedere i
frutti. Noi non ci faremo condizionare dai localismi».
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