Cronaca locale | |
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Venerdì 2 febbraio 2007 | |
Sanità Consulenze legali esterne alla Asl, la Fials torna a bacchettare i vertici aziendali chiamando in causa il presidente della Regione Marrazzo e la Corte dei Conti TORNANO nell’occhio del ciclone le conuslenze legali alla Asl di Frosinone. A riportare alto il grado di attenzione sulla questione è nuovamente la Fials per opera del vice segretario provinciale Francesco D’Angelo e del legale di fiducia dell’organizzazione, avv. Giuseppe Tomasso. «Nonostante i precedenti esposti - scrive la Fials in una integrazione ad atti, già precedentemente inviati, indirizzati alla Corte dei Conti, al presidente Marrazzo, al direttore generale Zotti e ad altri organi competenti nei quali si prospetta un danno erariale per le casse dell’azienda sanitaria frusinate - inerenti il conferimento a legali esterni di incarichi defensionali della Asl di Frosinone, la condotta aziendale non risulterebbe mutata. L’Asl, infatti, ha continuato a conferire incarichi ad avvocati del libero foro su proposta del direttore della s.c. legale e con parere positivo del direttore amministrativo aziendale. Per quanto attiene le consulenze legali e l’affidamento di incarichi ad avvocati del libero foro, va ribadito che se l’ente/azienda ha un proprio ufficio interno del’avvocatura non è consentito demandare l’attività consulenziale o quella defensionale e procuratoria all’esterno». «I legali interni - continua la Fials - assolvono alla duplice funzione di procuratori dell’ente e di consulenti legali dell’amministrazione cui appartengono. Soltanto in ipotesi di controversia giudiziale che veda l’insorgenza di un conflitto di interessi, a fronte del quale sussistano evidenti ragioni di incompatibilità, è ammesso ricorrere al patrocinio esterno oppure in eccezionali fattispecie per le quali vi sia una particolare difficoltà della controversia». Una tesi suffragaat da una recente circolare del Ministero del’econmia che ha specificatio che in materia di consulenza a liberi professionisti le amministrazioni possono avvalersi di consulenze esterne solo in casi sporadici ed eccezionali ed adeguatamente motiviati. In particolare nei casi in cui l’amministrazione sia dotata di un servizio legale proprio (e sembra proprio essere il caso dell’Asl di Frosinone) l’attività difensiva deve essere istituzionalmente svolta dallo stesso ufficio. Pertanto il conferimento esterno è da ritenere necessitato, nella sola ipotesi in cui l’amministrazione non sia dotata di propri uffici legali. Tuttavia anche in tali casi il ricorso a professionisti esterni dovrà essere adeguatamente motivato, sia con riguardo al curriculum del conferitario, sia con riguardo alla natura della controversia ed al suo probabile esito. «D’altra parte si rammenta - continua la Fials -, sempre che la questione desti un qualche interesse per "qualcuno", che gli incarichi a legali esterni avrebbero comportato una spesa che ammonta nell’anno 2005 ad 1.540.000 euro e nel 2006 a 1.589.000 euro». Osservazioni che meritano certamente una risposta soprattutto per sapere da cosa sia giustificata l’ingente spesa. Pie.Pag. |