Cronaca locale

Lunedì 5 febbraio 2007
Pontecorvo/Aperte le nuove sale operatorie all’ospedale «Del Prete»
Da alcuni giorni sono a disposizione del personale medico e paramedico.
Nella struttura portati già a termine i primi interventi

di VINCENZO CARAMADRE

PONTECORVO - Aperte le nuove sale operatorie. Da alcuni giorni le modernissime camere operatorie allocate al quinto piano dell'ospedale "Pasquale Del Prete" sono a disposizione del personale medico e paramedico. Formalmente ancora sono in funzione le vecchie, anche se alcuni interventi chirurgici del reparto di Otorino sono già stati portati a termine nella nuova struttura. Rispondenti alle esigenze tecnologiche le sale operatorie rispettano la normativa di sicurezza sul posto lavoro. Hanno una forma particolare, impermeabile, di sterilizzazione. D'altronde ci sono voluti diversi anni affinché vedessero la luce. In più di qualche occasione sono diventate il cimelio da esporre ai commensali durante le visite di rappresentanza fatte dai vari direttori generali succedutesi almeno negli ultimi 3 anni. Con distesa tranquillità si può dire finalmente! E con tanto di punto esclamativo. Se poi il bicchiere si guarda dal versante mezzo pieno l'affermazione dubbiosa e un po' malefica per la verità si trasforma nell'adagio "meglio tardi che mai". Insomma l'ospedale di Pontecorvo "croce e delizie". Un giorno si respira aria di ridimensionamento, un altro si aprono le sale operatorie. Qualcuno spieghi ai pontecorvesi e all'intera utenza dell'area che circonda il nosocomio i piani programmati. Il futuro di una struttura invidiata e forse molto odiata. Qualcuno volga lo sguardo al Del Prete. Non foss'altro perché in corso ci sono i lavori per un nuovo pronto soccorso e perché il Santa Scolastica di Cassino da solo non può far fronte al numero di utenti. Fra ipotesi e mezze certezze si attende di sapere l'esito dell'incontro chiesto tramite il sindacato Nursing-Up dal sindaco di Pontecorvo, Riccardo Roscia, al direttore generale, Giancarlo Zotti, e a quello sanitario, Raffele Ciccarelli, sul futuro dell'ospedale.