Cronaca locale

Mercoledì 7 febbraio 2007
ALATRI/I nodi della sanità
Polemica senza fine
Sul trasferimento del 118 è scontro tra il primario del Pronto soccorso, Papitto e il rappresentante della Uil Paolucci
"Uno spostamento della postazione farebbe perdere all'ospedale di Alatri una caratteristica che altri già possiedono"

di ANDREA TAGLIAFERRI

ALATRI — Ancora polemiche sulla possibilità di trasferimento della postazione 118 di Alatri. Questa volta ad avere posizioni divergenti sono il segretario responsabile Uil Ares, Paolucci, ed il responsabile del Pronto Soccorso, dottor Papitto. Quest’ultimo, infatti, aveva rilasciato dichiarazioni tese a minimizzare l’eventuale trasferimento della postazione 118 delpresidio ospedaliero di Alatri, affermando che se ciò avvenisse il pronto soccorso aumenterebbe in spazi e di conseguenza in maggiore offerta per l’utenza. A queste dichiarazioni arriva la pronta risposta del sindacato: «In primo luogo la presenza di personale del 118 all’ingresso dell’ospedale fino ad oggi ha garantito una prima assistenza ai numerosi utenti che si recano nella struttura con difficoltà di deambulazione, dovuta a impedimenti fisici e malesseri, spesso sollevando di peso i pazienti per collocarli su barelle e carrozzine ed introdurli all’interno del pronto soccorso, così come vengono aiutati per il percorso contrario non appena dimessi. In secondo luogo la non idoneità dei locali attualmente in dotazione si riferisce principalmente alla limitatezza degli spazi attualmente a disposizione, in relazione al numero degli operatori in servizio. L’adeguamento richiederebbe semplicemente una diversa organizzazione delle stanze esistenti ed in gran parte chiuse o comunque destinate a servizi non di emergenza come, ad esempio la guardia medica e lo stesso ufficio del responsabile, che potrebbero trovare collocazione diversa mantenendo la stessa funzionalità. Questa organizzazione sindacale ha evidenziato anche che il presidio ospedaliero di Alatri che, secondo gli orientamenti che si vanno delineando nel piano sanitario provinciale, verrà sicuramente rivalutato anche nella quantità dei servizi offerti, perderebbe una caratteristica che gli ospedali di Cassino e Sora già possiedono e che il presidio ospedaliero di Frosinone, non ha al momento soltanto per le difficoltà logistiche dovute alla scarsezza degli spazi e per la vicinanza della centrale operativa 118». Quella del 118, però, non è la sola polemica. Dalla stessa rappresentanza sindacale Uil del presidio ospedaliero del San Benedetto, arrivano dichiarazioni infuocate sulla situazione del personale: «Abbiamo più volte segnalato la carenza di personale ausiliario nell’Ospedale di Alatri e più in generale in tutti i presidi dell’Asl. L’arrivo di una dipendente della Roma/G con qualifica di operatore socio-sanitario, trasferita con provvedimento di mobilità, potrebbe sembrare quindi una buona notizia! Peccato però che l’azienda possa già contare su più di cento operatori formati internamente, che da più di un anno attendono di essere inquadrati nella nuova qualifica per godere così dei benefici del corso di aggiornamento obbligatorio portato brillantemente a termine. Se si pensa che addirittura alcuni di questi lavoratori non hanno ancora ricevuto i rimborsi delle spese sostenute per la frequenza del corso, si ha l’esatta percezione della considerazione che la dirigenza della Asl ha per l’aggiornamento e per lo sviluppo professionale dei propri dipendenti».