Cronaca locale

Giovedì 1° marzo 2007
Sale operatorie ferme

di PIETRO ANTONUCCI

ALATRI — Da oggi l’attività delle sale operatorie dell’ospedale «San Benedetto» si fermerà fino a tempo indeterminato. Le liste per le «sedute d’elezione», ossia le operazioni di routine, sono state cancellate, il che significa che medici ed anestesisti non entreranno nelle sale per eseguire gli interventi. La clamorosa decisione è stata assunta in ragione del fatto che la struttura sanitaria alatrense «soffre» da molto tempo l’assenza di cardiologi, un problema che costituisce un grave handicap nel momento in cui si effettuano le operazioni. Ma per capire meglio i motivi che hanno indotto i primari dei reparti ospedalieri a questo stop, occorre fare un passo indietro di qualche giorno, esattamente al momento in cui si è tenuta una riunione tra i primari del «San Benedetto» ed il direttore sanitario del polo «A», la dottoressa Lucidi. Sul tavolo del confronto, a tenere banco, la questione di cardiologia: la richiesta era (e rimane) quella di avere un servizio di cardiologi attivo ventriquattro ore su ventiquattro. Una presenza indispensabile, dato che la gran parte delle operazioni richiede appunto l’apporto di questi specialisti. Altrimenti, in caso di scarse o nulle rassicurazioni, i medici primari hanno minacciato di rimanere a braccia conserte. Per scongiurare il blocco delle sale, l’Asl avrebbe garantito l’arrivo dei necessari «rinforzi» entro la data del prossimo 1° aprile. Ma questa risposta pare non fosse corredata da riscontri tecnici e burocratici: forse, hanno pensato i primari, si è trattato soltanto di un puro tentativo per guadagnare del tempo ed evitare, come detto, la paventata chiusura delle sale operatorie. Cosa che, alla fine, è di fatto avvenuta, con i primari che hanno deciso, in mancanza di quelle precise novità che erano attese, di proclamare il blocco delle operazioni. Una scelta forte e convinta, voluta con determinazione, anche nella consapevolezza che uno stop rappresenta una risoluzione impotrante per le conseguenze che essa comporterà «La mancanza di questo servizio - dicono oggi alcuni membri del personale ospedaliero che hanno scelto la strada dell’anonimato - è gravissima e non è possibile andare avanti senza cardiologi di fronte ai tanti malati da operare e alle tante richieste che gravano sull’ospedale». Pertanto, tutti i pazienti che erano in lista per entrare in sala operatoria dovranno, a questo punto, attendere per forza di cose. Fino a quando? Non si sa, in quanto le sale sono state bloccate fino a tempo indeterminato. Cosicché gli unici interventi che saranno eseguiti sono quelli che hanno carattere d’urgenza e non sono differibili. Escludendo appunto i casi urgenti, gli interventi che vengono eseguiti quotidianamente sono all’incirca quindici. Il blocco, stando a questi dati, provocherà quindi pesanti ripercussioni sull’attività generale del «San Benedetto» e getterà nuove ombre sulle sorti del nosocomio alatrense che, da anni, è al centro di asprissime polemiche sanitarie e politiche. Questa nuova vicenda, infatti, apre scenari inquietanti che dimostra quanto sia non più procrastinabile un riassetto completo e chiaro per dare al «San Benedetto» un ruolo ed una funzione precisi nel panorama sanitario provinciale Di questo e di altro sicuramente si parlerà a cominciare da oggi con toni sicuramente accesi. Il tempo ci fa capire che la primavera meteorologica è in arrivo, ma all’ospedale alatrense è bufera piena.