Cronaca locale

Giovedì 1° marzo 2007
DIVENTA sempre più torrido il fronte delle indagini sul presunto ...

di PIETRO PAGLIARELLA

... uso improprio di mezzi dei servizio all’Asl di Frosinone, le famigerate auto blu. L’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Frosinone, sotto il comando del col. Vittorio Palazzini, secondo indiscrezioni, starebbe coinvolgendo un secondo consulente esterno. Le fiamme gialle starebbero, infatti, vagliando la posizione del professionista che pare viaggiasse insieme assieme all’altro consulente, l’attuale direttore amministrativo, sulle cui condotte i finanzieri hanno preparato un voluminoso dossier. Allo stato attuale nessuno risulta ancora iscritto nel registro degli indagati, dal momento che sono ancora in itinere gli accertamenti preliminari della Finanza. Una volta completato il lavoro, la parola passerà alla magistratura che valuterà che passi compiere. Un argomento questo dell’uso delle auto blu molto sentito tanto che la Fials, che con i suoi esposti ha fatto partire mesi fa l’indagine, tramite il vice segretario provinciale Francesco D’Angelo ed il legale di fiducia dell’organizzazione, avv. Giuseppe Tomasso, ha scritto al direttore generale e a vari organi dirigenziali dell’azienda sanitaria per chiedere «ai sensi delle vigenti disposizioni contrattuali e regolamentari che venga posto all'ordine del giorno della prossima riunione sindacale la questione relativa alla predisposizione/redazione di un atto regolamentare per disciplinare l'uso dei veicoli di servizio, stabilendo le ipotesi per le quali ad un pubblico funzionario è consentito l'utilizzo per ragioni personali e non d'ufficio dell'autovettura di rappresentanza di cui abbia la disponibilità nonché prevedendo una apposita disciplina autorizzante l'uso dei veicoli di servizio (e privati) e disciplinante le varie ipotesi». Un tema questo sul quale anche l’assessore regionale alla sanità Augusto Battaglia aveva mostrato una certa sensibilità tanto da aver diramato nelle scorse settimane una circolare inviata a tutti i diretori genrale delle Asl laziali nella quale si diceva che «a seguito di alcuni articoli di stampa», (ma l’assessore avrebbe potuto anche specificare di articoli de «Il Tempo» che è stata l’unica testata a dare evidenza pubblica alla questione), «riguardanti l’utilizzo delle vetture aziendali la scrivente Direzione regionale ritiene necessario far presente quanto segue. Con le deliberazioni di Giunta Regionale n.685 del 26/07/05 e n.822 del 29/09/05 sono stati approvati, rispettivamente, i nuovi schemi di contratto di prestazione d’opera intellettuale del Direttore Generale e del Direttore Amministrativo e Sanitario delle aziende usl ed ospedaliere. La disciplina concernente le spese sostenute per lo svolgimento delle funzioni degli organi di vertice aziendali è contenuta nell’art.4 dei su citati schemi contrattuali nonché dei singoli contratti di incarico successivamente stipulati. Si richiama in particolare l’attenzione delle SS.LL. sui commi 2 e 3 del citato articolo, che nello stabilire che al Direttore Generale, Amministrativo e Sanitario spetta esclusivamente il rimborso delle spese di viaggio, vitto e alloggio effettivamente sostenute e documentate nello svolgimento delle attività inerenti le proprie funzioni, sancisce in maniera inequivocabile che ai suddetti organi è attribuito un trattamento economico omnicomprensivo delle spese sostenute per gli spostamenti dal luogo di residenza o di dimora alla sede dell’azienda». Un presa di posizione chiara quella dell’assessore che in una forma molto legante e burocratica ha voluto ribadire un concetto pacifico: l’auto blu si usa solo nello svolgimento delle proprie funzioni e non per altri scopi anche perché, se vigesse il principio contrario, ogni dipendente dell’azienda sanitaria potrebbe sentirsi legittimato ad usare il mezzo di servizio per finalità personali che esulano da quelle propriamente istituzionali. Si aspetta, adesso un pronunciamento della magistratura.