Cronaca locale

Venerdì 2 marzo 2007
Si va in cerca di una soluzione

di ANDREA TAGLIAFERRI

ALATRI — Molteplici le reazioni all’iniziativa di protesta che i primari delle unità operative di chirurgia dell’Ospedale «San Benedetto» hanno intrapreso da ieri bloccando gli interventi d’elezione. Nessuno si sbilancia più di tanto, ma la tensione non è poca. Il sindaco di Alatri, Costantino Magliocca, essendo anche medico nel presidio alatrense, ha tenuto a specificare che è massima l’attenzione su questa situazione di disagio che ha portato stimatissimi colleghi a denunciare con forza all’azienda che l’ospedale in cui operano necessita di maggiore attenzione. Il sindaco si sta interessando in prima persona all’evolversi della protesta ed è pronto ad organizzare incontri che si spera saranno fruttuosi con i vertici del distretto e dell’Asl di Frosinone. «L’unico fine è risolvere il problema della presenza di cardiologi durante il servizio, in particolar modo durante gli interventi in sala operatoria con soluzioni anche temporanee per il momento», ha dichiarato. Sul fronte interno alcuni medici hanno espresso la propria opinione, senza voler comparire in prima persona, affermando che la cosa scioccante non è tanto la protesta dei medici quanto il dover arrivare a questi estremi per segnalare una situazione di pericolosità per i pazienti. Non bisogna dimenticare, infatti, che le motivazioni (almeno quelle dichiarate) di chi protesta sono tutte rivolte a fornire maggiore sicurezza a coloro i quali vengono operati nella struttura sanitaria di Alatri, al momento dotata di un servizio di cardiologia ambulatoriale che non riesce a far fronte alle numerose attività dell’ospedale. Il sindacato, a firma del segretario responsabile Uil Fpl, ha scritto una lettera indirizzata ai vertici regionali e aziendali in cui si dichiara nettamente contrario alla forma di protesta adottata dai medici: «Pur non condividendo la radicalità della protesta attuata dai medici e primari, soprattutto per le ripercussioni che la stessa avrà sugli utenti e sull’attività generale della struttura ospedaliera, rivolgiamo un appello a tutte le autorità perché venga immediatamente ripristinata ed anzi potenziata l’attività delle sale operatorie». Dall’azienda sanitaria le voci non ufficiali hanno subito parlato di un’attenzione particolare verso quanto richiesto dai medici di Alatri, pur non condividendo affatto i metodi. A quanto pare, infatti, soluzioni d’emergenza in ambito locale del distretto A sarebbero già pronte, soprattutto relativamente ad un supporto di risorse umane e di turnazioni; ma pare anche che anche a livello aziendale siano in arrivo novità non meglio precisate che potranno essere di notevole aiuto (se non risolutive). Già la dottoressa Lucidi, direttore sanitario del Distretto, aveva preannunciato l’arrivo entro il mese di aprile di nuove risorse ma, a quanto pare, ai primari non è bastata una promessa ed hanno ritenuto opportuno far scattare una protesta consapevoli del clamore che essa avrebbe suscitato. Quello che va sottolineato, però, per chiarezza ed onestà è che i cittadini non corrono alcun rischio in quanto si parla di uno stop degli interventi programmati e non delle emergenze; in caso contrario si sarebbero configurati veri e propri reati.