Cronaca locale

Giovedì 2 agosto 2007

Sanità
La Fials risponde agli attacchi della Uil: «Ma chi tutela i disoccupati e i precari?»

MANSIONISMO. L’avv. Giuseppe Tomasso, legale di fiducia della Fials di Frosinone, risponde alla Uil: «In merito al Comunicato della Uil Fpl provinciale del 30 luglio 2007 essendo stato chiamato direttamente in causa lo scrivente avvocato nonché il proprio assistito patrocinato innanzi al Tar di Latina in merito ad un ricorso promosso avverso e per l'annullamento delle procedure concorsuali interne indette dalla ASl di Frosinone (rigettato con ordinanza del TAR n. 513 del 27.07.2007), si ritiene doveroso e d'obbligo chiarire taluni aspetti e circostanze. Al di là di talune asserzioni del tutto gratuite che ledono la professionalità dello scrivente avvocato vi sono una serie di considerazioni del tutto infondate. Il ricorso inoltrato (e che verrà coltivato anche in sede di appello dinnanzi al Consiglio di Stato), non va 'contro' i dipendenti, ma, piuttosto, cerca una soluzione che non penalizzi anche i 'disoccupati' e i 'precari'. Si vuole, in sostanza, obiettare che, invece che procedere ad una selezione destinata al solo personale interno, una percentuale dei posti ben poteva essere riservata a 'soggetti esterni' (disoccupati e precari). La Uil ritiene, invece, prioritaria e prevalente la tutela del personale interno, lasciando solo intravedere all'orizzonte una possibile soluzione di 'stabilizzazione' dei precari, in verità, affatto probabile: un dato è certo ed incontestabile, da un lato, vi è la certezza del passaggio verticale di categoria del personale già dipendente, dall'altro, si 'offre' solo la promessa di una assunzione nei confronti dei precari. Da una parte, quindi, una sicurezza, dall'altra un auspicio. L'intento del ricorso proposto, invece, è quello di imporre, da subito, una procedura concorsuale che tuteli sia il personale interno sia i soggetti esterni (disoccupati e precari), consentendo l'espletamento contestuale di una procedura concorsuale con una percentuale di accesso anche dall'esterno. L'esultanza della Uil, seppure giustificata dall'esito positivo del giudizio del TAR, tende a garantire, 'a monte', un 'vantaggio' diretto (seppure legittimo) ai dipendenti già in servizio, offrendo, per contro, ai disoccupati solo una speranza, un'altra che va ad aggiungersi a quelle già fatte da tempo. Ma v'è di più. Contrariamente a quanto sostenuto dal Sindacato, nel momento in cui si consentirà il passaggio di ben 135 dipendenti al profilo di 'coadiutore amministrativo', è consentito ritenere che la Asl non potrà affermare anche nell'ambito della programmazione del fabbisogno di personale che avrà necessità di altri coadiutori amministrativi (atteso l'elevato numero in servizio) per cui di certo non si procederà alla stabilizzazione dei precari per tale profilo professionale. Ed ancora, contrariamente a quanto sostenuto dalla Uil, che ritiene che nel momento in cui il personale ausiliario passerà nel superiore profilo di coadiutore amministrativo si renderanno vacanti e dunque liberi 135 posti di ausiliario, è sufficiente obiettare che detta esigenza di copertura di posti (di ausiliario) difficilmente potrà essere sostenuta dalla ASL, atteso che, da una parte si è proceduto negli ultimi tempi ad una 'esternalizzazione' dei servizi di pulizia con vari appalti, dall'altro, il personale attualmente inquadrato quale ausiliario non ha mai svolto dette mansioni, tant'è che si qualifica quale 'mansionista', avendo svolto attività e mansioni diverse. Come potrà sostenere la ASl di aver bisogno di 135 ausiliari venuti meno per passati ad un diverso profilo se questi non hanno mai svolto le funzioni di ausiliario?»