L’assestamento di bilancio non allenta il
giro di vite
di GRAZIA MARIA COLETTI
LE ASL virtuose potranno di nuovo assumere medici e
infermieri da gennaio. E anche se al turn-over è stato messo il paletto
del 40%, con più personale si potrà sperare di avere liste d’attesa più
brevi e magari diventerà più facile poter effettuare una semplice
analisi del sangue o una radiografia in ospedale. Ma fino ad allora
dovremo tenere la mano sul portafogli e pagare. Anche i malati cronici,
perché dalla metà di giugno scorso il budget per le strutture private
accreditate è stato praticamente dimezzato, i fondi sono subito
esauriti, e i laboratori sono stati costretti a informare i loro
pazienti che i consueti controlli erano diventati a pagamento. Anche
quelli salvavita, come il tempo di protrombina, che i pazienti
sgoagulati, come alcuni malati di cuore, devono continuamente
controllare, se vogliono scongiurare l’eventualità di una morte per
dissanguamento.
NON SI RIDE — Neanche la manovra di assestamento di bilancio 2007
della Regione Lazio approvata ieri è riuscita a riportare il buonumore,
con la notizia del semaforo verde alle assunzioni, una delle cause delle
lunghe liste d’attesa nelle strutture pubbliche e del ricorso a quelle
private. Perché nella speranza che le cose cambino davvero bisognerà
attendere l’inverno. E c’è sempre la spada di Damocle dei conti a posto,
perché bisognerà essere virtuosi, sennò niente assunzioni. E intanto
continueremo a pagare. Circa 30 euro e anche più per un semplice esame
del sangue di routine, che comprende emocromo, sideremia, glicemia,
colesterolo e urine. «L’analisi regina, cui ci si sottopone per
verificare lo stato di salute generale» spiega il segretario regionale
della Fimmg, Pierluigi Bartoletti. E col rientro dalle ferie sarà ancora
peggio. «A metà giugno la Regione ha tagliato il 45% delle risorse alle
strutture accreditate e di fatto è stato tagliato il 45% dell’offerta
dei servizi sanitari - spiega ancora Bartoletti -. Il sistema che è già
sofferente, con il rientro dalle ferie agostane e l’aumento della
domanda di prestazioni diagnostiche, c’è il fondato rischio che Asl e
ospedali pubblici non riescano ad aumentare la loro offerta in misura
pari a quella tagliata».
PAZIENTI CONFUSI — Ai malati cronici non resta che puntare sulle
ferie. Perché magari trascorrendo il periodo di riposo in una Regione
con i conti a posto, che può dunque permettersi un organico sufficiente,
sarà più facile effettuare l’analisi di routine in un ospedale pubblico,
che senza liste d’attesa potrà soddisfare la richiesta del paziente in
tempo reale. Ma la Regione Lazio sarà poi in grado di rimborsare la
prestazione sanitaria erogata da una struttura pubblica di un’altra
regione?
ARMIAMOCI DI PAZIENZA — Qualche settimana fa, in un laboratorio
di analisi privato di Villa Bonelli, nel XV Municipio, dove fino
all’inizio del mese di giugno si effettuavano analisi in convenzione, è
successo il finimondo quando una delle collaboratrici ha gentilmente
spiegato ai pazienti il motivo per cui le analisi del sangue si dovevano
pagare. Così anche chi aveva votato i beniamini della Pisana si è
arrabbiato e sono volate parole grosse, all’insegna di chi, secondo le
accuse, avrebbe tradito la fiducia degli elettori. Ma ce n’è per tutti.
Anche per i medici di famiglia, che diventano i terminali delle
proteste, dice Bartoletti. «Negli ultimi tempi sta emergendo un aumento
sensibile dei tempi d’attesa - spiega il segretario Fimmg -. E da
febbraio ad oggi si sono susseguiti tanti provvedimenti che ancora non
si riesce a capire come funzionano. I pazienti sono confusi, ma
soprattutto hanno la percezione che la mutua non passi più niente».
ORFANI — Scontenti anche i malati rari. Perché l'assistenza a
soggetti affetti da Sensibilità Chimica Multipla, il contributo a favore
delle persone malate di Sclerosi laterale amiotrofica, e il
consolidamento e trasformazione in servizi delle attività di
prevenzione, cura e riabilitazione per i soggetti portatori di patologie
legate al consumo di bevande alcoliche, ovvero «alcuni degli emendamenti
alla manovra di assestamento di bilancio proposti dal gruppo di
Rifondazione comunista, non sono stati accolti dal Consiglio regionale»
ha detto il responsabile Sanità della Federazione romana del Prc,
Umberto Carbone.
g.coletti@iltempo.it
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