Cronaca locale

Sabato 1° settembre 2007

Cassino/Dai giudici un duro colpo alla gestione della sanità nel Lazio
Il sindaco: «Villa Serena è una realtà importante per noi»
Sospeso il provvedimento che annulla la convenzione con la casa di cura
Il Tar: «La clinica non si tocca»
La sentenza salva sessanta posti letto e ottanta posti di lavoro

di DOMENICO TORTOLANO

La clinica Villa Serena di Cassino non chiuderà. Salvi gli 80 posti di lavoro e i 60 posti letto. E' la conseguenza della decisione del Tar del Lazio di sospendere il provvedimento con il quale la Regione Lazio aveva disposto la cessazione del convenzionamento con la casa di cura cassinate alla quale fanno riferimento i pazienti del basso Lazio, dell'alto casertano e del Molise. Soddisfatti i sindacati e l'amministrazione comunale di Cassino per il risultato raggiunto dopo le proteste dei mesi scorsi per salvare la clinica. "Va modificato il piano regionale della sanità - ha detto Benedetto Truppa della Cgil- perché i tagli interessavano una sola struttura sanitaria penalizzando gli utenti di tre regioni e riducendo i posti letto per la geriatria. Adesso va fatto un chiarimento definitivo con l'assessorato alla sanità perché questo problema non si deve più riproporre." Cgil, Cisl e Uil terranno un incontro con la direzione della clinica per definire la procedura di mobilità avviata per i lavoratori e chiederanno una riunione con gli assessori regionali Tibaldi e Battaglia per mettere la parola fine a questa vicenda. Un'altra sconfitta per la regione dopo quella sulla nomina del direttore generale. Infatti il Tar ha reintegrato nei mesi scorsi l'ex manager Carlo Mirabella nominato a suo tempo da Storace. E' in corso un contenzioso con la regione Lazio mentre l'attuale direttore dell'Asl frusinate Giancarlo Zotti attende di conoscere il suo futuro.
"Tutta la città ma anche il territorio - ha detto il sindaco Bruno Scittarelli - apprende con viva soddisfazione della positiva sentenza del Tar del Lazio che annulla la penalizzante e discriminatoria decisione della Regione Lazio che di fatto avrebbe determinato la chiusura di un'importante struttura sanitaria che opera da oltre 50 anni in città. Questa sentenza dimostra anche la bontà del nostro operato a sostegno della casa di cura e a difesa dei circa 80 posti di lavoro che la chiusura avrebbe determinato. Non si trattava di una battaglia strumentale ma suffragata da valutazioni oggettive che anche il Tar ha recepito." Infatti la sospensiva, per la sola Villa Serena, ha un carattere definitivo in quanto i giudici del Tar hanno sancito che la soppressione della clinica cassinate è in contrasto con gli stessi standard minimi che il Piano Sanitario Regionale si prefigge di raggiungere. Con l'eliminazione del convenzionamento di Villa Serena si resterebbe sotto al minimo del 3,5% dei posti letto di medicina convenzionati previsti. "Adesso - spiega il sindaco- è auspicabile che la Regione Lazio, alla luce di questa sentenza, riveda il suo Piano sanitario calibrandolo su scala regionale senza penalizzare territori e strutture particolari". Per l'on. Anna Teresa Formisano "la sentenza dimostra che avevamo ragione a contestare una decisione della Regione Lazio che andava a penalizzare esclusivamente una struttura che si è dimostrata da decenni un punto di riferimento certo ed affidabile per la sanità nel nostro territorio." Anche il consigliere comunale delegato alla sanità, Gianfranco Petrillo, esprime "vivo compiacimento per la decisione del Tar di sospendere la smobilitazione della clinica Villa Serena che la Regione aveva individuato come unico agnello sacrificale in provincia di Frosinone per attuare il piano di rientro."