Cassino/Dai giudici un duro colpo alla gestione della
sanità nel Lazio
Il sindaco: «Villa Serena è una realtà importante per noi»
Sospeso il provvedimento che annulla la convenzione con la casa di cura
Il Tar: «La clinica non si tocca»
La sentenza salva sessanta posti letto e ottanta posti di lavoro
di DOMENICO TORTOLANO
La clinica Villa Serena di Cassino non chiuderà. Salvi
gli 80 posti di lavoro e i 60 posti letto. E' la conseguenza della
decisione del Tar del Lazio di sospendere il provvedimento con il quale
la Regione Lazio aveva disposto la cessazione del convenzionamento con
la casa di cura cassinate alla quale fanno riferimento i pazienti del
basso Lazio, dell'alto casertano e del Molise. Soddisfatti i sindacati e
l'amministrazione comunale di Cassino per il risultato raggiunto dopo le
proteste dei mesi scorsi per salvare la clinica. "Va modificato il piano
regionale della sanità - ha detto Benedetto Truppa della Cgil- perché i
tagli interessavano una sola struttura sanitaria penalizzando gli utenti
di tre regioni e riducendo i posti letto per la geriatria. Adesso va
fatto un chiarimento definitivo con l'assessorato alla sanità perché
questo problema non si deve più riproporre." Cgil, Cisl e Uil terranno
un incontro con la direzione della clinica per definire la procedura di
mobilità avviata per i lavoratori e chiederanno una riunione con gli
assessori regionali Tibaldi e Battaglia per mettere la parola fine a
questa vicenda. Un'altra sconfitta per la regione dopo quella sulla
nomina del direttore generale. Infatti il Tar ha reintegrato nei mesi
scorsi l'ex manager Carlo Mirabella nominato a suo tempo da Storace. E'
in corso un contenzioso con la regione Lazio mentre l'attuale direttore
dell'Asl frusinate Giancarlo Zotti attende di conoscere il suo futuro.
"Tutta la città ma anche il territorio - ha detto il sindaco Bruno
Scittarelli - apprende con viva soddisfazione della positiva sentenza
del Tar del Lazio che annulla la penalizzante e discriminatoria
decisione della Regione Lazio che di fatto avrebbe determinato la
chiusura di un'importante struttura sanitaria che opera da oltre 50 anni
in città. Questa sentenza dimostra anche la bontà del nostro operato a
sostegno della casa di cura e a difesa dei circa 80 posti di lavoro che
la chiusura avrebbe determinato. Non si trattava di una battaglia
strumentale ma suffragata da valutazioni oggettive che anche il Tar ha
recepito." Infatti la sospensiva, per la sola Villa Serena, ha un
carattere definitivo in quanto i giudici del Tar hanno sancito che la
soppressione della clinica cassinate è in contrasto con gli stessi
standard minimi che il Piano Sanitario Regionale si prefigge di
raggiungere. Con l'eliminazione del convenzionamento di Villa Serena si
resterebbe sotto al minimo del 3,5% dei posti letto di medicina
convenzionati previsti. "Adesso - spiega il sindaco- è auspicabile che
la Regione Lazio, alla luce di questa sentenza, riveda il suo Piano
sanitario calibrandolo su scala regionale senza penalizzare territori e
strutture particolari". Per l'on. Anna Teresa Formisano "la sentenza
dimostra che avevamo ragione a contestare una decisione della Regione
Lazio che andava a penalizzare esclusivamente una struttura che si è
dimostrata da decenni un punto di riferimento certo ed affidabile per la
sanità nel nostro territorio." Anche il consigliere comunale delegato
alla sanità, Gianfranco Petrillo, esprime "vivo compiacimento per la
decisione del Tar di sospendere la smobilitazione della clinica Villa
Serena che la Regione aveva individuato come unico agnello sacrificale
in provincia di Frosinone per attuare il piano di rientro."
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